Dermatite atopica allattamento seno
Dermatite atopica allattamento seno

La dermatite atopica e l’allattamento al seno

L’allattamento al seno può ridurre il rischio di dermatite atopica nei neonati grazie alle sue proprietà antinfiammatorie e immunoprotettive. Scopri cosa dicono gli studi.

INDICE:

 


 

L’allattamento al seno è da tempo riconosciuto per i suoi numerosi benefici sulla salute del neonato. Tra questi ci sarebbe anche il ruolo protettivo contro l’insorgenza della dermatite atopica nel neonato, nonostante la letteratura scientifica mostri a riguardo ancora alcuni risultati contrastanti. La dermatite atopica è una malattia infiammatoria cronica della pelle caratterizzata da prurito intenso, secchezza cutanea e lesioni eczematose. Particolarmente diffusa nei bambini, con una prevalenza che può raggiungere il 20% nei paesi industrializzati, questa patologia è spesso il primo segno della cosiddetta “marcia atopica”, un percorso che può portare allo sviluppo di altre condizioni allergiche come asma e rinite allergica.

 

Gli studi a supporto

Numerosi studi hanno evidenziato come l’allattamento al seno esclusivo nei primi mesi di vita possa ridurre il rischio di insorgenza della dermatite atopica nei piccoli. Ad esempio uno condotto su una coorte di 4089 bambini ha chiarito che l’allattamento al seno per almeno 4 mesi riduca il rischio di eczema e ritardi l’insorgenza della marcia atopica fino all’età di 4 anni. Ugualmente una revisione sistematica di 18 studi prospettici ha mostrato che l’allattamento esclusivo durante i primi 3 mesi di vita è associato a una minore incidenza di questa patologia cutanea nei bambini con una storia familiare di atopia.

 

I componenti benefici del latte materno

Ma da cosa dipenderebbe tutto ciò? Il latte materno è una fonte ricca di nutrienti, anticorpi e componenti che svolgono un ruolo cruciale nello sviluppo del sistema immunitario del neonato. In particolare contiene:

 

  • Oligosaccaridi. Favoriscono la crescita di bifidobatteri nel tratto intestinale del neonato: questi microrganismi benefici contribuiscono a modulare la risposta immunitaria e a mantenere l’integrità della barriera intestinale, riducendo così la probabilità di sviluppare condizioni allergiche e atopiche come l’eczema;
  • Immunoglobuline A. Forniscono una protezione immunitaria passiva contro gli agenti patogeni;
  • Fattori antinfiammatori. Possono ridurre l’infiammazione cutanea.

 

Allattamento al seno e microbiota intestinale

L’allattamento al seno influenza quindi i meccanismi dell’immunità grazie al ruolo del microbiota intestinale, che svolge un ruolo fondamentale nello sviluppo del sistema immunitario: durante l’allattamento al seno, il neonato riceve una varietà di microrganismi benefici che colonizzano l’intestino, contribuendo alla formazione di un microbiota equilibrato. Al contrario, l’allattamento artificiale può portare a una colonizzazione intestinale meno favorevole con una riduzione dei bifidobatteri e un aumento di batteri proinfiammatori. Questa disbiosi può predisporre il neonato a una maggiore suscettibilità alle malattie infiammatorie della pelle, come appunto la dermatite atopica.

 

L’applicazione topica del latte materno

Ma non è tutto. Oltre ai benefici sistemici il latte materno è stato studiato per il suo potenziale effetto terapeutico topico sulla dermatite atopica. Uno studio condotto presso l’Arak University of Medical Sciences in Iran ha confrontato l’efficacia dell’applicazione topica del latte materno con quella di una crema al cortisone (idrocortisone all’1%) nel trattamento della dermatite atopica lieve e moderata nei bambini. I risultati hanno evidenziato un miglioramento comparabile tra i due trattamenti, suggerendo che il latte materno può essere un’alternativa naturale e sicura per la gestione delle lesioni cutanee nei neonati.

 

Implicazioni pratiche e raccomandazioni

Sebbene, come detto, le evidenze sull’effetto protettivo dell’allattamento al seno contro la dermatite atopica non siano ancora definitive, di certo i potenziali benefici superano i rischi. Pertanto l’Organizzazione mondiale della sanità raccomanda l’allattamento esclusivo al seno per i primi 6 mesi di vita. Per i neonati ad alto rischio di sviluppare dermatite atopica, come quelli con una storia familiare di atopia, questa forma di nutrizione potrebbe dunque offrire una protezione aggiuntiva. Tuttavia è importante che i genitori consultino un pediatra o un allergologo per una valutazione personalizzata e per discutere eventuali strategie preventive aggiuntive.

 

FAQ dermatite atopica e allattamento al seno

 

L’allattamento al seno protegge dalla dermatite atopica?

Sì, secondo diversi studi, l’allattamento esclusivo nei primi mesi di vita può ridurre il rischio di sviluppare dermatite atopica nei neonati, anche se i dati non sono ancora del tutto univoci.

 

Perché il latte materno può aiutare a prevenire l’eczema nei bambini?

Il latte materno contiene anticorpi, oligosaccaridi e fattori antinfiammatori che sostengono il sistema immunitario e promuovono un microbiota intestinale sano, elementi chiave nella prevenzione dell’eczema.

 

Il latte materno può essere usato anche topicamente?

Sì, alcuni studi indicano che il latte materno applicato localmente può avere un’efficacia paragonabile a quella delle creme al cortisone per il trattamento della dermatite atopica lieve.

 

Qual è il ruolo del microbiota intestinale nella dermatite atopica?

Un microbiota intestinale equilibrato, favorito dall’allattamento al seno, contribuisce alla maturazione del sistema immunitario del neonato e può ridurre l’infiammazione cutanea.

 

L’allattamento al seno garantisce sempre la prevenzione della dermatite atopica?

No, l’allattamento può ridurre il rischio ma non garantisce una protezione assoluta. Fattori genetici e ambientali influenzano comunque la comparsa della dermatite atopica.

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ATTENZIONE: le informazioni e i consigli che ti proponiamo sono generali, e come tali vanno considerati, non possono essere utilizzati a fini diagnostici o terapeutici. Il medico deve rimanere sempre la tua figura di riferimento.
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