Quali sono i rischi dei raggi UV per la pelle e quali le regole per un’esposizione al sole in sicurezza? Dal fototipo all’indice che misura l’intensità delle radiazioni, ecco tutto quello che c’è da sapere per proteggere la pelle e prevenire la cheratosi attinica.

INDICE:

 


 

Cos’è la cheratosi attinica, una patologia potenzialmente pericolosa

La cheratosi attinica è una patologia molto diffusa che nel tempo, in alcuni casi, può evolvere in un pericoloso tumore cutaneo chiamato carcinoma a cellule squamose o spinocellulare (SCC). Solitamente si manifesta con macchie o lesioni che appaiono sulle zone del corpo più esposte al sole, come:

 

  • Viso
  • Labbra
  • Orecchie
  • Cuoio capelluto
  • Spalle e collo
  • Avambracci
  • Dorso delle mani

 

La comparsa della cheratosi attinica è una delle possibili conseguenze dell’esposizione prolungata al sole senza un’adeguata protezione.

 

Attenzione all’indice UV dei raggi solari

L’indice UV dei raggi solari è una scala universale che misura l’intensità delle radiazioni a seconda delle zone geografiche dove ti trovi, della stagione e dell’ora della giornata. Se passi il tuo tempo prevalentemente all’aria aperta, devi quindi sapere quando la tua pelle corre i pericoli maggiori legati all’esposizione al sole. Ad un indice UV elevato corrisponde un maggior bisogno della pelle di essere protetta con creme solari adeguate al fototipo e un abbigliamento idoneo.

 

Per conoscere l’indice UV ti basta consultare un bollettino meteo aggiornato.

 

 

Le radiazioni solari più intense si riscontrano in montagna, nelle aree elevate della terra e nella fascia equatoriale. Nella zona mediterranea (la nostra, che ha un clima temperato) il picco di intensità dei raggi UV si registra nelle ore della giornata comprese tra le 11 del mattino e le 3 del pomeriggio, quando il sole è alto all’orizzonte. Infine, com’è ovvio, l’intensità è superiore in estate, ma attenzione, anche in inverno e nelle mezze stagioni, la tua pelle deve comunque essere protetta nelle ore centrali della giornata.

 

Sapevi, poi, che le nuvole non bloccano l’azione dannosa dei raggi ultravioletti? Possono solo ridurla un pochino, quindi non fidarti del cielo coperto, specialmente in estate, e proteggi sempre la tua pelle con il giusto filtro protettivo, per evitare la comparsa di cheratosi solari.

 

Sole e cheratosi attinica: quanto conta il fototipo?

Per fototipo si intende il colore naturale della pelle, che di solito si accompagna anche ad un colore naturale di occhi e capelli. In Italia il fototipo prevalente è il 3, che rappresenta la via di mezzo tra le carnagioni chiarissime e chiare (fototipi 1 e 2) e quelle più scure (fototipi 4, 5 e 6).

 

Le persone che hanno una carnagione media e capelli scuri, come i fototipi 3, si abbronzano senza grosse difficoltà. Come abbiamo visto, però, l’abbronzatura non difende totalmente la pelle dai danni più profondi che le radiazioni UV provocano! Ecco allora che, a seconda di ciascun fototipo, è concesso stare al sole per un tempo preciso prima che i raggi inizino a diventare davvero pericolosi.

 

Nello specifico:

 

  • Fototipo 1 (pelle bianco latte che non si abbronza mai): massimo 10 minuti
  • Fototipo 2 (pelle chiara che si colora leggermente): massimo 20 minuti
  • Fototipo 3 (pelle mediamente chiara che si abbronza gradualmente): massimo 30 minuti
  • Fototipo 4 (pelle olivastra che si abbronza facilmente): massimo 50 minuti
  • Fototipi 5 e 6 (pelle scura e scurissima): oltre 60 minuti

 

Prevenire la cheratosi attinica con la protezione solare

Le radiazioni solari sono pericolose nel momento in cui la tua pelle ne assorbe grandi quantità ogni giorno, per molti anni. Se ami l’abbronzatura, lavori o svolgi le tue attività quotidiane all’aperto, sicuramente ti esponi al sole in ogni stagione e questo, a lungo andare, può provocare una patologia chiamata cheratosi attinica, le cui piccole lesioni possono trasformarsi in cancro.

 

Ma prevenire questa cheratosi della pelle è possibile, e sicuramente la prima linea di difesa è rappresentata dai prodotti con filtro solare ad ampio spettro, che proteggono cioè sia dai raggi UVA che UVB. I primi sono responsabili dell’invecchiamento della pelle, i secondi delle scottature ed entrambi possono provocare tumori cutanei.

 

Questi prodotti possono agire sia schermando le radiazioni solari in modo che non passino la barriera della pelle (filtri fisici), sia assorbendo i raggi ultravioletti una volta che sono passati attraverso la barriera cutanea ma prima che provochino danni (filtri chimici).
Ogni crema o spray solare è accompagnata all’indicazione del suo fattore di protezione (SPF), cioè da un numero variabile che indica la capacità di filtrare i raggi UVB responsabili delle scottature:

 

  • Un SPF 15 può schermare il 93% degli UVB
  • Un SPF 30 il 97%

 

Più alto è l’SPF più il prodotto è protettivo, ma è importante sapere che nessun filtro può bloccare il 100% delle radiazioni solari.

 

Come scegliere il filtro solare giusto per il proprio fototipo

Se il tuo colore naturale di pelle è chiarissimo o chiaro, cioè corrisponde ai fototipi 1 e 2, si raccomanda sempre la protezione più alta, ovvero 50+.

Se hai la carnagione mediamente chiara e in estate ti abbronzi senza difficoltà, come accade ai fototipi 3 prevalenti in Italia, ti suggeriamo un filtro ad alta protezione, da 30 a 50.

Ma anche se la tua pelle è più scura o già abbronzata, non è prudente usare prodotti solari con SFP inferiori a 30 se:

 

  • È estate e devi stare al sole tra le ore 11 del mattino e le 3 del pomeriggio.
  • Sei in montagna o in luoghi elevati molto esposti al sole o dove la neve può riflettere la luce solare moltiplicandone l’effetto nocivo sulla pelle.
  • Sei al mare e l’acqua o la sabbia bianca possono riflettere la luce solare proprio come la neve.

 

Scegli inoltre protezioni solari “water proof” (cioè impermeabili), perché l’acqua e il sudore sono in grado di rimuovere dalla pelle anche una parte delle creme con cui l’hai protetta.

 

Quando e come usare le creme solari

Innanzitutto, applica una generosa dose di crema o spray su tutte le parti del corpo esposte al sole. Quanta? Un indicatore di misura potrebbe essere “tanto quanto una tazzina da caffè”, ma naturalmente dipende dalle tue dimensioni e dalle parti esposte. Considera che la maggior parte delle persone applica solo il 25-50% della quantità raccomandata.

 

Se non stai andando in spiaggia ad abbronzarti ma, ad esempio, prevedi di lavorare al tuo orto in campagna, sotto il sole, e di indossare per l’occasione una maglietta e un paio di bermuda, allora spalma la crema solare protettiva su tutte le parti del corpo non coperte:

 

  • Viso e testa (se sei calvo anche il cuoio capelluto), incluse orecchie, nuca e collo;
  • Gambe;
  • Braccia e mani;
  • Se indossi sandali o ciabattine, anche i piedi.

 

Applica il prodotto almeno 15 minuti prima di uscire di casa, e poi di nuovo una volta che inizi il tuo lavoro o la tua attività al sole. Se si prolunga il tempo in cui starai all’aperto, riapplica la protezione solare almeno ogni due ore anche se hai scelto un fattore di protezione molto alto. Perché? Innanzitutto perché potresti sudare. Inoltre, perché vestiti, asciugamani, materiali e strumenti che potresti usare, così come gli agenti atmosferici (ad esempio il vento), possono rimuovere strati di crema e ridurne in tal modo l’efficacia.

 

Infine, controlla la data di scadenza dei tuoi solari: hanno una durata limitata.

 

Con queste e altre semplici misure da adottare ogni giorno, non solo ti assicurerai meno rughe, macchie e altri segni antiestetici dell’età, ma soprattutto ridurrai il rischio di cheratosi attinica e di una sua possibile evoluzione in cancro della pelle.

 

Proteggersi e prevenire la cheratosi attinica con l’abbigliamento

La prevenzione delle malattie della pelle come la cheratosi attinica, causata da un’esposizione al sole prolungata negli anni, passa anche per l’abbigliamento. Per proteggersi dalle radiazioni solari nelle ore centrali della giornata e nei mesi dell’anno in cui i raggi UV sono più intensi basta scegliere gli indumenti in modo strategico.

 

Quando abbiamo caldo tendiamo a scoprirci, ma se siamo sotto il sole per lavoro, per sport o per hobby, dobbiamo fare esattamente il contrario, cioè coprire più porzioni di pelle che possiamo. Oltre a prodotti con fattore di protezione solare alto (SFP 30-50) prediligi tessuti scuri che, oltre a fungere da barriera contro i raggi ultravioletti, sono in grado di mantenerti fresco e aiutarti ad assorbire meglio il sudore.

 

Sapevi che esistono stoffe fatte apposta per bloccare fino al 98% delle radiazioni solari? Si tratta di materiali tecnici che nell’etichetta hanno la sigla UPF seguita da una cifra che indica il fattore di protezione, un po’ come accade per le creme solari. I tessuti anti UV sono spesso usati per confezionare gli indumenti da lavoro perciò, se la tua professione prevede mansioni da svolgere all’aperto, l’azienda dovrebbe fornirti questo tipo di abbigliamento protettivo. Se non è questo il tuo caso, quello che devi sapere è che un buon tessuto con le caratteristiche che vedremo tra poco è capace di proteggerti in modo molto efficace dalle radiazioni solari intense.

 

Per prevenire le cheratosi attiniche, vestiti così:

 

  • Scegli indumenti fatti di tessuti spessi, perché schermano maggiormente i raggi solari.
  • Prediligi capi scuri o colorati. Le tonalità chiare, infatti, lasciano passare più facilmente i raggi ultravioletti.
  • Opta per queste stoffe: cotone tipo denim, tela di cotone o di bambù, viscosa, poliestere, seta satinata, lana (pensa che è proprio il tessuto usato dai berberi nel deserto). Oppure, se si tratta di indumenti da lavoro, assicurati che siano fatti in tessuti tecnici con specifica protezione anti UV (trovi le indicazioni sull’etichetta).
  • Se lavori, fai sport o altro sotto il sole probabilmente suderai, per questa ragione indossa maglie e pantaloni che si asciughino subito e non restino umide: un tessuto bagnato diventa più poroso e riduce la sua capacità di assorbire i raggi UV.
  • Anche se fai lavori pesanti o che comportano il fatto di sporcarti, non vestirti con capi vecchi e lisi, perché una stoffa deteriorata non offre una buona protezione.
  • Copri le parti del corpo che sono più a rischio di ustione e di foto-danneggiamento: le spalle, il collo, la nuca. Le polo sono più indicate delle canotte.

 

Occhio alla testa

Se sei calvo o hai i capelli cortissimi o radi, per prevenire la formazione di lesioni tipiche della cheratosi sul cuoio capelluto indossa un cappello con queste caratteristiche:

 

  • Se scegli un classico cappello a tesa, controlla che questa misuri almeno 7,5 cm.
  • Se hai un cappello a secchiello, di quelli in cotone con la tesa morbida e spiovente, questa dovrà essere di almeno 6 cm.
  • Hai presente il cappello da legionario? Ha una visiera davanti e una sorta di tendina dietro, che copre la nuca: ebbene, è perfetto sotto il sole.
  • La paglietta va benissimo se ha una bella tesa, è robusta e non traforata.
  • Invece il cappellino da baseball non va bene, perché lascia la nuca scoperta.
  • Scegli cappelli di materiale sintetico o in cotone spesso, dotati di una calotta robusta.

 

È altrettanto importante che il copricapo che indossi protegga anche il viso – una delle parti del corpo più esposte e soggette alla comparsa di lesioni da cheratosi – dai raggi UV, mantenendolo in ombra.

 

Il ruolo dell’alimentazione per la salute della pelle

Anche l’alimentazione può aiutarti a proteggere la pelle dalle malattie da foto-danneggiamento come la cheratosi attinica. Molte sostanze contenute nei cibi che mangi – dette antiossidanti – possono rinforzare i tessuti di cui è fatta l’epidermide e renderli più resistenti agli effetti negativi a lungo termine dei raggi UV.

 

Cosa non dovrebbe mancare sulla tavola di chi trascorre molte ore sotto il sole? Ecco le indicazioni dei dermatologi e degli oncologi.

 

 

Come vedi, si tratta di alimenti che tutti mangiamo comunemente. Dovrai cercare di privilegiare questi cibi rispetto ad altri che invece non fanno bene né alla salute generale né alla pelle. Ad esempio, non eccedere con le bevande alcoliche, con i prodotti alimentari precotti e in scatola, con gli insaccati e con la carne troppo grassa.

 

In caso di dubbi o se sei un soggetto a rischio, la cosa migliore da fare, comunque, è prenotare subito un controllo dermatologico per capire come sta la tua pelle e qual è la probabilità che tu sia affetto da cheratosi cutanea.

Scopri il tuo tipo di macchie sulla pelle

E se fosse cheratosi attinica?

Compila il test, o fallo compilare a una persona a te cara, per comprendere meglio la cheratosi attinica e altre problematiche cutanee meritevoli di controllo.

Fonti:

  • https://www.skincancer.org/international/cheratosi-attinica/
  • https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK321117/
  • https://www.almirall.it/la-tua-salute/la-tua-pelle/condizioni-della-pelle/cheratosi-attinica-/fattori-di-rischio
  • https://www.aad.org/public/diseases/skin-cancer/actinic-keratosis-causes
  • https://www.skincancer.org/risk-factors/uv-radiation/
  • https://cancer-code-europe.iarc.fr/index.php/it/12-modi/esposizione-al-sole-ai-raggi-uv/769-cos-e-l-indice-uv
  • https://www.almirall.it/la-tua-salute/la-tua-pelle/condizioni-della-pelle/cheratosi-attinica-/prevenzione
  • https://cancer-code-europe.iarc.fr/index.php/it/12-modi/esposizione-al-sole-ai-raggi-uv/771-come-posso-proteggere-me-stesso-e-i-miei-figli-dal-sole-nella-vita-quotidiana-durante-le-attivita-all-aria-aperta-o-in-vacanza
  • https://www.aad.org/public/everyday-care/sun-protection/sunscreen-patients/sunscreen-faqs
  • https://www.aad.org/public/everyday-care/sun-protection/sunscreen/understand-sunscreen-labels
  • https://www.aad.org/public/everyday-care/sun-protection/sunscreen/how-to-select-sunscreen
  • https://www.skincancer.org/skin-cancer-prevention/sun-protection/sun-protective-clothing/
  • https://www.aad.org/public/everyday-care/sun-protection/sunscreen
  • https://www.worksafe.vic.gov.au/resources/skin-cancer-and-outdoor-work-guide-employers

 

Fonte infografiche:

  • https://www.who.int/uv/publications/en/GlobalUVI.pdf
  • https://www.skincancer.org/blog/can-your-diet-help-prevent-skin-cancer/

ATTENZIONE: le informazioni e i consigli che ti proponiamo sono generali, e come tali vanno considerati, non possono essere utilizzati a fini diagnostici o terapeutici. Il medico deve rimanere sempre la tua figura di riferimento.