Un’alimentazione sana è utile a tutti coloro che soffrono di psoriasi. Scopri tutti i cibi da evitare e l’alimentazione da prediligere se si soffre di psoriasi.

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Ormai sempre più studi scientifici stanno dimostrando come un’alimentazione corretta rappresenti un’importante alleata nella gestione delle malattie infiammatorie come la psoriasi. Avere un buon regime alimentare e condurre uno stile di vita sano, che comprenda anche un’adeguata attività fisica, ha infatti un impatto diretto sull’evoluzione di questa patologia.

 

La dieta consigliata per la psoriasi: cosa non mangiare

Le buone scelte alimentari, per chi ha la psoriasi, partono dall’evitamento o quantomeno dalla riduzione di alcuni alimenti che potrebbero peggiorare la condizione dermatologica. Ecco qualche esempio.

 

Alimenti con zuccheri aggiunti

I prodotti industriali, in particolare quelli ricchi di zuccheri raffinati, sono da evitare: sappiamo da tempo che lo zucchero favorisce l’infiammazione sistemica e sostiene dunque anche quella cutanea. Togliamo dalle nostre abitudini gli zuccheri aggiunti, presenti negli alimenti che troviamo al supermercato o nei dolcificanti: no dunque a bevande zuccherine come la cola o quelle energizzanti, o ancora i dolci industriali. Ricordiamo poi che ridurre questi alimenti ha un impatto nella prevenzione delle malattie cardiovascolari, che hanno un’incidenza elevata nelle persone con psoriasi.

 

Carboidrati raffinati

Sono associati a infiammazione anche i carboidrati più elaborati e presenti nelle farine non integrali e dunque nel riso bianco e nel pane, ma anche negli snack, nei biscotti e nei crackers. Preferiamo le farine integrali e, di nuovo, evitiamo i panificati e i prodotti da forno industriali.

 

Alcolici

L’alcol è dannoso a tutto il corpo: ciò dipende, tra l’altro, dalla sua tendenza a indurre infiammazione sistemica. Evitiamo quindi di bere: proteggeremo il fegato e gli organi interni, ma anche la pelle.

 

Cibi che provocano intolleranze

Non ci sono solo le allergie che provocano reazioni cutanee: anche molte intolleranze alimentari possono avere conseguenza sulla psoriasi. L’assunzione di cibi verso i quali siamo intolleranti può favorire riacutizzazioni della malattia. Se osserviamo un andamento oscillante della psoriasi nel tempo, può essere utile tenere un diario alimentare per verificare se e come i sintomi risentono dell’assunzione o della sospensione di alimenti quali latticini o glutine. La chiave è quindi fare attenzione al proprio corpo e ai segnali che ci invia. Naturalmente è fondamentale il ruolo del dermatologo o, eventualmente, anche dell’allergologo.

 

Prodotti di origine animale e insaccati

In generale gli psoriasici dovrebbero evitare prodotti di origine animale, più spesso associati a infiammazione sistemica, e in particolare le carni rosse lavorate come gli insaccati. I grassi saturi di cui sono ricchi aumenta infatti l’infiammazione in tutto il corpo.

 

Cioccolato e caffè

Molto spesso associamo a questi due alimenti molti problemi cutanei: in realtà non abbiamo ancora certezza circa l’impatto di cioccolato e caffè sulla psoriasi. In questo senso vale sempre la pena fare attenzione a eventuali peggioramenti della sintomatologia cutanea dopo averli mangiati. In linea generale cerchiamo di assumerli sempre con moderazione.

 

Psoriasi e dieta consigliata

Cosa mangiare allora? Seguiamo la dieta mediterranea, che prevede un corretto introito di fibre alimentari da frutta, verdura e cereali. I pazienti con psoriasi possono poi inserire nella loro dieta alcuni specifici cibi particolarmente utili a chi è affetto da malattie infiammatorie croniche: ad esempio quelli ricchi in acidi grassi Omega3, come salmone, aringhe, sgombro, trota e frutta secca e, come condimento, l’olio extravergine di oliva a crudo. Peraltro alcuni di questi cibi contengono discrete quantità di vitamina D, la cui carenza è associata alla psoriasi e a diverse malattie infiammatorie.

 

Il legame con il microbiota intestinale

Il legame tra alimentazione e psoriasi chiama in causa anche il ruolo del microbiota intestinale, ovvero l’insieme delle popolazioni batteriche che vivono all’interno dell’intestino e che contribuiscono al suo corretto funzionamento. Da tempo è infatti dimostrata una correlazione tra gli stati infiammatori cronici e la composizione della naturale flora batterica intestinale, non a caso alterata negli psoriasici. Un’altra ragione, insomma, per seguire un’alimentazione sana.

 

Perché è importante perdere peso con la psoriasi

Questa infatti è utile anche per prevenire l’obesità, fattore di rischio per la psoriasi. Non è un caso infatti che la sua prevalenza nei pazienti con questa malattia della pelle sia doppia rispetto alla popolazione generale. Inoltre è dimostrato che i pazienti con forme gravi di psoriasi sono più frequentemente obesi.

 

Come comportarci? Molti pensano che esista una dieta ipocalorica specifica per la psoriasi con indicazioni circa alimenti sconsigliati e in particolare frutta da evitare. Alcuni credono che sia necessario eliminare alcuni cibi, come le uova. In realtà non è così, tuttavia è certo che evitare sovrappeso e obesità è importante dal momento che queste condizioni incidono negativamente sulla pelle in tre modi:

  • Un’elevata massa grassa favorisce la formazione di pliche cutanee, cioè di pieghe della pelle dove la psoriasi può manifestarsi più facilmente a causa della frizione e della conseguente irritazione, causando maggiore fastidio. Questo è particolarmente vero nella psoriasi inversa;
  • L’accumulo di chili in eccesso favorisce lo sviluppo della sindrome metabolica, condizione che con la psoriasi intrattiene un legame complesso;
  • I depositi adiposi, in particolare localizzati a livello addominale, sono correlati alla produzione di sostanze che accrescono l’infiammazione tipica delle malattie come la psoriasi, peggiorandone l’evoluzione.

 

Dunque per controllare la psoriasi è sempre necessario seguire una dieta particolare? Ecco i consigli di Valeria Corazza, Presidente di APIAFCO – Associazione Psoriasici Italiani Amici della Fondazione Corazza.

Il ruolo del nutrizionista se si soffre di psoriasi

In questo senso la consulenza di un nutrizionista – tanto negli adulti quanto nei bambini e negli adolescenti – può essere utile ai pazienti con psoriasi. Una recente e interessante iniziativa a questo proposito è PsoFood – un progetto voluto da Almirall in collaborazione con Apiafco, Associazione psoriasici italiani, e con il patrocinio di Abni, Associazione dei biologi nutrizionisti italiani – che permette a pazienti selezionati per condizione fisica di accedere a consulenze nutrizionali ad hoc. L’obiettivo è quello di coinvolgere pazienti con psoriasi, sia sovrappeso che normopeso, in un percorso di consapevolezza sull’importanza dell’alimentazione nel controllo della malattia.

Psoriasi test sulla qualità di vita
Foto Valeria Corazza APIAFCO

Contenuto realizzato dalla Redazione di Derma-Point. Nel video, il contributo di Valeria Corazza, Presidente di APIAFCO – Associazione Psoriasici Italiani Amici della Fondazione Corazza.

Fonti:

ATTENZIONE: le informazioni e i consigli che ti proponiamo sono generali, e come tali vanno considerati, non possono essere utilizzati a fini diagnostici o terapeutici. Il medico deve rimanere sempre la tua figura di riferimento.