Vorresti conoscere nuove terapie per la psoriasi? Scopri tutte le cure tradizionali e innovative per combattere questa patologia.

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Nel corso dei decenni sono diverse le terapie proposte per controllare le lesioni cutanee che caratterizzano la psoriasi. La grande svolta in termini di efficacia e sicurezza è avvenuta però con l’avvento dei farmaci biotecnologici che hanno radicalmente cambiato la vita dei pazienti, in particolare quelli con forme più gravi e con un interessamento più esteso sul corpo.

 

Le terapie tradizionali contro la psoriasi

Tra le terapie tradizionali ci sono quelle topiche, ovvero di trattamenti esterni da applicare sulle lesioni sotto forma di pomate, creme, lozioni o unguenti. Rappresentano il primo approccio, specie nei casi di psoriasi lieve: contengono principi attivi farmacologici, come ad esempio i corticosteroidi, in grado di consentire una regressione delle lesioni. Un altro approccio tradizionale è costituito dalla fototerapia, che impiega raggi ultravioletti (UvA, UvB o altre tipologie) con lo stesso scopo. Utile anche la balneoterapia, ovvero immersioni in acque termali o marine. Tra le terapie tradizionali ci sono anche alcuni trattamenti sistemici: compresse da assumere per bocca con un’azione antinfiammatoria, immunomodulante o immunosoppressiva come la ciclosporina o il metotrexato oppure l’acitretina, impiegata nelle discheratosi, cioè nelle anomalie dello sviluppo e della trasformazione delle cellule della pelle.

 

I farmaci biotecnologici: cosa sono?

Le terapie appena descritte sono efficaci, tuttavia nei casi più gravi possono essere insufficienti: non agiscono sui meccanismi che stanno alla base delle lesioni o comunque la loro azione è poco specifica. Di fronte a lesioni diffuse, gravi e a un forte impedimento in termini di qualità di vita i farmaci biotecnologici costituiscono una soluzione più efficace. Sono prodotti impiegando cellule umane o animali e vengono somministrati per iniezione o infusione (flebo). Appartengono a categorie diverse, ma sono tutti accumunati da un’azione diretta sul sistema immunitario capace di alterare alla fonte lo sviluppo della malattia. Alcuni sono già disponibili da molti anni, altri sono invece di nuova formulazione.

 

Gli anti-Tnfα nel trattamento della psoriasi

Una metanalisi pubblicata a settembre 2022 sulla rivista Frontiers in Medicine ha mostrato come i farmaci biotecnologici per il trattamento della psoriasi mostrano un’efficacia superiore rispetto alle terapie tradizionali già dopo 3 mesi. I primi farmaci biotecnologici immessi sul mercato nel trattamento della psoriasi appartengono a una categoria definita “inibitori del fattore di necrosi tumorale alfa” (anti-Tnfα): agiscono bloccando una citochina, il Tnfα, sostanza infiammatoria che costituisce una delle armi con cui il sistema immunitario in condizioni normali ci difende da attacchi esterni come virus e batteri, ma che, nelle persone con psoriasi, si scatena contro le cellule della pelle causando le lesioni.

 

Il ruolo delle interleuchine e della tirosina chinasi 2

Con il tempo a questa categoria di farmaci biotecnologici se ne sono aggiunte di nuove, come gli inibitori delle interleuchine, anch’esse coinvolte nella formazione delle lesioni. L’approvazione di questi nuovi inibitori ha rivoluzionato il trattamento della psoriasi a placche. Tra gli inibitori delle interleuchine c’è ad esempio secukinumab, principio attivo che in uno studio pubblicato a ottobre 2022 da Dermatologic Therapy ha persino dimostrato di poter mantenere il proprio effetto anche riducendo gradualmente il dosaggio nel tempo. Un aspetto, questo, difficilmente immaginabile con le terapie precedenti. Un’altra novità è quella che riguarda un altro farmaco innovativo, ma di diversa categoria: si tratta di deucravacitinib, definito come “inibitore selettivo allosterico della tirosina chinasi 2“, in questo caso da assumere per bocca una volta al giorno. Dati pubblicati a settembre 2022 mostrano che la sua efficacia clinica viene mantenuta fino a due anni con un trattamento continuo nei pazienti adulti con psoriasi a placche da moderata a severa.

 

Come scegliere il farmaco giusto?

Ovviamente di fronte a una così ampia scelta di farmaci, tra tradizionali e innovativi, occorre operare scelte attente. È sempre il dermatologo, confrontandosi con il paziente, a dover individuare la soluzione migliore. La scelta della terapia può dipendere infatti da vari fattori: sicuramente la forma e la severità della malattia, ma anche lo stato di salute generale del paziente e la sua età, la gravidanza e l’allattamento, eventuali allergie e l’impiego contemporaneo di altri farmaci. Siamo insomma di fronte a una continua trasformazione dei paradigmi di ricerca e a innovazioni cliniche interessanti per i pazienti, che in molti casi oggi possono liberarsi anche completamente dalle lesioni psoriasiche recuperando un’ottima qualità di vita, e in tutta sicurezza.

 

Ma i farmaci per la psoriasi vanno utilizzati per tutta la vita? Risponde la Dr.ssa Alice Ramondetta, dermatologa presso la U.O.C. di Dermatologia dell’Ospedale San Marco di Catania.

Dr.ssa Alice Ramondetta Dermatologa

Contenuto realizzato dalla Redazione di Derma-Point. Nel video, il contributo della Dr.ssa Alice Ramondetta, U.O.C. Dermatologia Ospedale San Marco Catania.

Fonti:

ATTENZIONE: le informazioni e i consigli che ti proponiamo sono generali, e come tali vanno considerati, non possono essere utilizzati a fini diagnostici o terapeutici. Il medico deve rimanere sempre la tua figura di riferimento.