La psoriasi può influenzare l’aspettativa di vita nei casi gravi, soprattutto se associata ad altre patologie croniche. Scopri perché, quali sono i rischi e come prevenirli.
INDICE:
- Psoriasi e riduzione dell’aspettativa di vita
- Comorbilità e rischi associati
- Prevenzione e modifiche degli stili di vita
- Monitoraggio e aderenza alle terapie
- FAQ psoriasi e aspettative di vita
- Chi ha la psoriasi vive davvero di meno?
- Perché la psoriasi può ridurre l’aspettativa di vita?
- Quali sono le forme di psoriasi più a rischio?
- Cosa può fare un paziente con psoriasi per ridurre i rischi?
- La psoriasi ben gestita ha lo stesso impatto sulla vita?
La psoriasi è una malattia infiammatoria cronica della pelle che colpisce milioni di persone in tutto il mondo. Sebbene sia spesso considerata un problema prevalentemente estetico, questa malattia ha implicazioni sistemiche importanti: non a caso, in alcuni pazienti, se non trattata adeguatamente può avere conseguenze importanti a carico di diversi organi e apparati, con un impatto sulla salute generale. Negli ultimi anni, infatti, la comunità scientifica ha evidenziato come la psoriasi possa influire sulla speranza di vita dei pazienti.
Psoriasi e riduzione dell’aspettativa di vita
Numerosi studi hanno dimostrato che la psoriasi, soprattutto nelle forme gravi, è associata a un aumento del rischio di mortalità rispetto alla popolazione generale. Secondo i dati pubblicati dal Journal of the American Academy of Dermatology, le persone con psoriasi severa possono vivere in media 3-5 anni in meno rispetto a chi non ne soffre. Questa riduzione dell’aspettativa di vita non è causata direttamente dalle lesioni cutanee, ma piuttosto dalle complicanze sistemiche e dalle comorbilità associate alla malattia, in particolare quelle di tipo cardiovascolare e metabolico.
In effetti, la psoriasi è oggi considerata una malattia infiammatoria sistemica immunomediata, e non solo una semplice dermatite. Di certo la severità della malattia è un fattore predittivo importante: più estese e infiammate sono le aree del corpo coinvolte, maggiore è il rischio di sviluppare complicanze gravi che possono incidere negativamente sulla longevità.
Non a caso, di fronte a una diagnosi di psoriasi moderata o, peggio, severa, sono molti i dubbi, le domande e le paure che i pazienti manifestano al loro dermatologo. Vediamo i più comuni, ma soprattutto rispondiamo con l’aiuto della Dr.ssa Elisa Faure, Dermatologa presso la Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano.
Comorbilità e rischi associati
Le persone con psoriasi presentano un rischio maggiore di sviluppare una serie di patologie croniche, spesso silenziose ma potenzialmente pericolose. Ecco le principali:
- Malattie cardiovascolari. Come anticipato, studi epidemiologici hanno riscontrato una correlazione significativa tra psoriasi e ipertensione, infarto del miocardio e ictus. L’infiammazione sistemica cronica che caratterizza la psoriasi sembra infatti favorire la formazione di placche aterosclerotiche nei vasi sanguigni, aumentando il rischio di eventi cardiovascolari anche in pazienti giovani;
- Sindrome metabolica. Con questo termine si indica un insieme di condizioni tra cui obesità addominale, insulino-resistenza, dislipidemia e ipertensione, molto più frequente tra i pazienti psoriasici. Questo insieme di disturbi aumenta notevolmente il rischio di diabete di tipo 2 e di malattie cardiovascolari;
- Artrite psoriasica. Circa il 30% dei pazienti con psoriasi sviluppa anche artrite psoriasica, una forma infiammatoria cronica a carico delle articolazioni che, se non trattata tempestivamente, può causare danni permanenti e disabilità;
- Disturbi dell’umore. Depressione, ansia, isolamento sociale e addirittura pensieri suicidari sono più comuni tra chi soffre di psoriasi. Oltre al peso psicologico delle lesioni cutanee, visibili a tutti e spesso causa di imbarazzo, l’infiammazione sistemica può essa stessa influenzare negativamente l’attività dei neurotrasmettitori contribuendo a queste problematiche. Inoltre è noto che i disturbi depressivi possono a loro volta impattare sulla salute fisica, aumentando la mortalità per tutte le cause.
Prevenzione e modifiche degli stili di vita
Anche se la psoriasi non può essere “curata” definitivamente, è possibile ridurre il rischio di complicanze e migliorare così l’aspettativa di vita. È infatti importante considerare interventi mirati sugli stili di vita e un monitoraggio costante della malattia. Ecco alcuni consigli validati dalla letteratura scientifica:
- Smettere di fumare. Il fumo è un importante fattore aggravante sia della psoriasi che delle sue comorbilità. Smettere di fumare riduce il rischio di infarto, ictus e altre complicanze e, inoltre, migliora l’efficacia dei trattamenti;
- Limitare l’alcol. Un consumo eccessivo di alcolici può peggiorare l’infiammazione, interagire con i farmaci e aumentare il rischio di danni epatici;
- Attività fisica regolare. L’esercizio fisico aiuta a controllare il peso, a ridurre l’infiammazione e a migliorare l’umore. Anche solo 30 minuti di camminata al giorno possono fare la differenza;
- Alimentazione antinfiammatoria. Una dieta ricca di frutta, verdura, cereali integrali e povera di grassi saturi e zuccheri raffinati può contribuire a tenere sotto controllo l’infiammazione sistemica;
- Gestione dello stress. Tecniche come meditazione, yoga, mindfulness e, se serve, la psicoterapia possono ridurre i livelli di stress, notoriamente associati all’aggravamento della psoriasi.
Monitoraggio e aderenza alle terapie
Infine, è sempre necessario ricordare che la psoriasi è una malattia cronica. Pertanto è importante tenerla sotto controllo attraverso visite dermatologiche regolari: solo seguendo le indicazioni mediche e restando aderenti alla terapia prescritta potremo controllare la patologia e le sue comorbilità, potenziali cause di una riduzione dell’aspettativa di vita.
È fondamentale rivolgersi a centri specializzati nella diagnosi e cura della psoriasi che possano prescrivere le terapie più innovative ed efficaci. Non solo: presso queste strutture i medici operano in ottica multidisciplinare. Grazie infatti alla collaborazione con cardiologi, endocrinologi, reumatologi e gastroenterologi possono proporre interventi a 360 gradi necessari a valutare e trattare adeguatamente le complicanze extracutanee che possono minare qualità e durata di vita.
FAQ psoriasi e aspettative di vita
Chi ha la psoriasi vive davvero di meno?
In alcuni casi gravi e non gestiti adeguatamente, la psoriasi può essere associata a un aumento del rischio di mortalità, soprattutto per la presenza di comorbidità come malattie cardiovascolari o diabete.
Perché la psoriasi può ridurre l’aspettativa di vita?
La psoriasi è una malattia infiammatoria sistemica: l’infiammazione cronica può coinvolgere altri organi, favorendo disturbi metabolici, cardiovascolari e autoimmuni che influenzano negativamente la salute generale.
Quali sono le forme di psoriasi più a rischio?
La psoriasi grave o estesa, come quella eritrodermica o artropatica, è più frequentemente associata a complicanze sistemiche e a un rischio maggiore per la salute a lungo termine.
Cosa può fare un paziente con psoriasi per ridurre i rischi?
È fondamentale seguire con costanza le terapie prescritte, evitare il fumo e l’alcol, mantenere un peso sano, gestire lo stress e sottoporsi a controlli regolari per monitorare eventuali comorbidità.
La psoriasi ben gestita ha lo stesso impatto sulla vita?
Nei pazienti che seguono un piano terapeutico efficace e tengono sotto controllo i fattori di rischio, la qualità e la durata della vita possono essere del tutto simili a quelle della popolazione generale.