Togliere cheratosi attiniche
Togliere cheratosi attiniche

Come togliere le cheratosi attiniche?

Cheratosi attiniche: lesioni della pelle causate dal sole che possono evolvere in tumori cutanei. Scopri rimozione, trattamenti e prevenzione con protezione solare e controlli dermatologici.

INDICE:

 


 

Le cheratosi attiniche, note anche come cheratosi solari, sono lesioni cutanee che si manifestano come chiazze ruvide e squamose su aree della pelle esposte al sole, come viso, orecchie, cuoio capelluto, collo, dorso delle mani e avambracci. Queste lesioni sono causate dall’esposizione cronica e prolungata ai raggi ultravioletti (UV) e sono più comuni in individui con pelle chiara, capelli biondi o rossi e occhi chiari. Sebbene spesso asintomatiche e normalmente innocue, in una minoranza di casi possono evolvere in senso maligno e diventare carcinomi a cellule squamose. Per questo motivo sono considerate lesioni precancerose ed è quindi importante diagnosticarle per tempo e trattarle tempestivamente.

 

Importanza dell’asportazione delle cheratosi attiniche

L’asportazione delle cheratosi attiniche è quindi cruciale: eliminando queste lesioni, si riduce significativamente il rischio di sviluppare un tumore cutaneo. Esistono diverse tecniche e modalità di asportazione la cui scelta dipende da vari fattori tra cui il numero, la dimensione, la localizzazione delle lesioni e le condizioni generali del paziente. Dopo l’osservazione delle lesioni, anche per mezzo di un dermatoscopio, il dermatologo è in grado di proporre la migliore alternativa per ogni caso.

 

Il Dr. Luigi Gnecchi, dermatologo presso la U.O.S. di Dermosifilopatia della Fondaz. IRCCS San Gerardo dei Tintori, Monza, ci offre una panoramica delle diverse opzioni terapeutiche a disposizione degli specialisti e sottolinea l’importanza della personalizzazione del trattamento, poiché è fondamentale adattare le terapie al singolo caso.

 

 

Riassumendo, ecco le principali modalità di gestione e trattamento della cheratosi attinica:

  • Escissione chirurgica. Consiste nell’asportazione della lesione con un bisturi, seguita da sutura. Viene utilizzata per lesioni sospette o quando è necessario eseguire una biopsia della lesione asportata per eseguire un esame istologico. Ciò avviene quando non è del tutto chiara la natura della formazione. Purtroppo questa tecnica può lasciare cicatrici e richiede un periodo di guarigione più lungo rispetto ad altre;
  • Curettage ed elettrocoagulazione. La lesione viene raschiata con uno strumento a forma di cucchiaio chiamato curette e successivamente l’area viene cauterizzata per controllare il sanguinamento. Questa tecnica è adatta a lesioni superficiali e multiple, richiede brevi periodi di guarigione ma anche in questo caso è possibile che si formino cicatrici e alterazioni della pigmentazione cutanea;
  • Crioterapia. Si tratta di una tecnica che impiega azoto liquido per congelare e distruggere le cellule della lesione ed è comunemente impiegata per lesioni singole o di piccole dimensioni. Richiede poco tempo ed è eseguibile in ambulatorio senza anestesia, tuttavia può causare dolore e qualche fastidio successivamente per la comparsa di vescicole;
  • Terapia fotodinamica. Prevede l’applicazione di un agente fotosensibilizzante sulla lesione, sotto forma di crema, seguita dall’esposizione a una sorgente luminosa specifica che attiva il farmaco, distruggendo le cellule anomale. È ideale per lesioni multiple o in aree estese, consente buoni risultati estetici e preserva il tessuto sano circostante. Può provocare dolore durante e dopo il trattamento.

 

Terapie conservative delle cheratosi attiniche

Oltre all’asportazione, esistono però anche trattamenti meno invasivi che possono essere considerati, soprattutto in presenza di lesioni multiple o diffuse. In particolare possono essere impiegate terapie topiche a base di principi attivi in grado di ridurre le lesioni o di distruggere le cellule precancerose. Ad esempio le pomate a base di 5-fluorouracile hanno un’azione chemioterapica mentre quelle contenenti imiquimod stimolano il sistema immunitario a riconoscere e distruggere le cellule anomale. Esistono anche gel a base di antinfiammatori non steroidei come il diclofenac che agiscono in modo simile nel controllo delle lesioni, nonché la tirbanibulina.

 

Prevenzione e follow-up

In ogni caso è bene fare prevenzione. Chiunque, in particolare i soggetti con pelle, capelli e occhi chiari, dovrebbe utilizzare protezioni solari SPF 50 o 50+, non semplicemente in occasione di prolungate esposizioni al sole, ma tutti i giorni, anche per muoversi in città. È poi importante, nelle giornate soleggiate, indossare cappelli a tesa larga, camicie a maniche lunghe e pantaloni lunghi evitando i raggi solari tra le dieci del mattino e le quattro del pomeriggio. A maggior ragione i pazienti che hanno già lesioni solari come le cheratosi attiniche dovrebbero seguire tassativamente queste indicazioni e, inoltre, sottoporsi a controlli dermatologici periodici eseguiti con dermatoscopio utili a individuare per tempo neoformazioni potenzialmente maligne.

 

FAQ come togliere cheratosi attiniche

 

Come si rimuovono le cheratosi attiniche?

Le cheratosi attiniche possono essere rimosse con diverse tecniche: escissione chirurgica, curettage, crioterapia, terapia fotodinamica o trattamenti topici prescritti dal dermatologo.

 

La rimozione delle cheratosi attiniche è dolorosa?

La maggior parte dei trattamenti è ben tollerata. Crioterapia e curettage possono causare fastidio temporaneo, mentre la terapia fotodinamica può dare sensazione di bruciore durante il trattamento.

 

Perché è importante rimuovere le cheratosi attiniche?

Sebbene spesso siano lesioni benigne, alcune cheratosi attiniche possono evolvere in carcinomi a cellule squamose. Rimuoverle riduce il rischio di progressione.

 

I trattamenti topici funzionano per eliminare le cheratosi attiniche?

Sì, esistono creme specifiche a base di principi attivi come imiquimod, diclofenac, tirbanibulina o 5-fluorouracile, efficaci per trattare lesioni multiple o estese, sotto controllo medico.

 

Dopo la rimozione, le cheratosi attiniche possono tornare?

Sì, è possibile la comparsa di nuove lesioni, specialmente in aree esposte al sole. Per questo è importante una prevenzione costante con creme solari e controlli dermatologici periodici.

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E se fosse cheratosi attinica?

Compila il test, o fallo compilare a una persona a te cara, per comprendere meglio la cheratosi attinica e altre problematiche cutanee meritevoli di controllo.
Contenuto realizzato dalla Redazione di Derma Point con il contributo di:  

Dr. Luigi Gnecchi, 

Specialista in Dermatologia e Venereologia 

U.O.S. Dermosifilopatia Fondaz. IRCCS San Gerardo dei Tintori, Monza

  • Actinic keratoses (solar keratoses), NHS, https://www.nhs.uk/conditions/actinic-keratoses/
  • Actinic keratosis, Mayo Clinic, https://www.mayoclinic.org/diseases-conditions/actinic-keratosis/diagnosis-treatment/drc-20354975
  • Cheratosi Attinica Solare, Istituto Dermatologico Europeo, https://www.ide.it/patologie/cheratosi-solare/
  • “Cheratosi attinica”, ISSalute, Istituto superiore di sanità, https://www.issalute.it/index.php/la-salute-dalla-a-alla-z-menu/c/cheratosi-attinica
  • Cheratosi attinica. Trattamento, Skin Cancer Foundation, https://www.skincancer.org/it/skin-cancer-information/actinic-keratosis/actinic-keratosis-treatment-options/
  • Coulson I, “Actinic keratosis”, DermNet, https://dermnetnz.org/topics/actinic-keratosis
  • Dionigi G, Cheratosi attinica, Auxologico, https://www.auxologico.it/malattia/cheratosi-attinica
ATTENZIONE: le informazioni e i consigli che ti proponiamo sono generali, e come tali vanno considerati, non possono essere utilizzati a fini diagnostici o terapeutici. Il medico deve rimanere sempre la tua figura di riferimento.
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