Chi ha la dermatite atopica e i genitori dei bambini affetti dovrebbero fare attenzione a come fare il bucato: i residui di detersivo possono infatti irritare la pelle, aumentare il prurito e causare allergie. Attenzione a scegliere il detergente migliore, a usarlo in quantità giuste e a fare attenzione a risciacquo, asciugatura e alla pulizia della lavatrice.

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Chi soffre di dermatite atopica deve prestare attenzione non solamente alla cura della pelle seguendo le indicazioni del dermatologo, ma anche a una serie di accortezze da mettere in pratica nella vita di tutti i giorni. Molti pazienti e genitori di piccoli pazienti si chiedono ad esempio come lavare gli indumenti. Si tratta di una riflessione importante: i tessuti che sono a contatto con la nostra pelle tutto il giorno possono essere più o meno irritanti in funzione dei materiali con cui sono realizzati ma anche di come vengono lavati e dei detersivi impiegati per farlo.

 

Laviamo accuratamente l’intimo

Questo vale per tutti gli indumenti ma in particolare quelli a contatto delle aree più delicate: l’intimo va quindi lavato facendo particolari attenzioni, così come le lenzuola, le federe, gli asciugamani e gli accappatoi, tutti tessuti che – lo ricordiamo – devono essere di materiale naturale, possibile cotone al 100%. Il lavaggio accurato è necessario per evitare che eventuali residui di detersivo a contatto con la pelle e con il sudore possano peggiorare la manifestazioni cutanee della dermatite atopica, irritando le lesioni e aumentato il prurito. Con il rischio, peraltro, di causare vere e proprie dermatiti da contatto che possono sovrapporsi a quella atopica preesistente.

 

Poco detersivo e doppio risciacquo

Ecco allora qualche indicazione sugli errori più comuni che possiamo commettere lavando gli indumenti di una persona con dermatite atopica. Intanto le ragioni per cui residui di detersivo possono rimanere intrappolati nei tessuti sono principalmente due: o utilizziamo troppo detersivo oppure il risciacquo non è adeguato. A volte infatti esageriamo con il detergente: ricordiamo che se la lavatrice è impostata a 40 gradi o più (in funzione della fragilità dei tessuti) il calore è in grado di aggredire lo sporco anche con poco detersivo. Inoltre non carichiamo eccessivamente la lavatrice: deve esserci equilibrio tra la quantità di acqua di risciacquo e la quantità di indumenti. Per essere sicuri di rimuovere completamente il detersivo ricordiamo inoltre di usare sempre il doppio risciacquo: è un trucco adatto a chiunque manifesti disturbi cutanei o abbia una pelle delicata.

 

Come scegliere il detersivo

Attenzione poi alla scelta del detersivo: il rischio di irritare la pelle aumenta se questo contiene profumi, sbiancanti ottici, coloranti, enzimi o oli essenziali. Per la stessa ragione evitiamo gli ammorbidenti, spesso mal tollerati per le stesse ragioni: meglio un bucato un po’ meno morbido ma privo di residui chimici. Al contrario preferiamo detergenti delicati, senza profumazione e con conservanti a basso rischio di sensibilizzazione. Meglio i detersivi liquidi o quelli in tab? Secondo i dermatologi vanno scelti i primi perché si sciolgono più facilmente in acqua, e in caso di risciacquo insufficiente lasciano meno residui sugli indumenti.

 

Leggiamo le etichette del detersivo

Preferiamo sempre detersivi ipoallergenici: attenzione però a non accontentarci della dicitura “ipoallergenico” o “dermatologicamente testato” in quanto i test sono realizzati su adulti e non su bambini. Per bambini con dermatite atopica meglio scegliere prodotti appositamente testati: ce li può segnalare lo stesso dermatologo. In questo senso facciamo attenzione anche a leggere attentamente le etichette: scegliamo prodotti con l’indicazione “allergeni controllati” perché garantisce l’esclusione di tutte le sostanze potenzialmente allergeniche, come il linalolo e il limonene, usati come profumanti, e i conservanti come gli isotiazolinoni. Infine diffidiamo dai detersivi fatti in casa: a volte le miscele a base di aceto bianco o di oli essenziali sono particolarmente aggressive per la pelle dei bambini piccoli.

 

Asciugatura e pulizia della lavatrice

Ci sono poi altri aspetti del bucato da tenere in considerazione, per chi soffre di dermatite atopica. Intanto può essere utile evitare l’asciugatura all’aria aperta in primavera e autunno: la presenza di pollini nell’aria potrebbe peggiorare la condizione, anche se non soffriamo di dermatite allergica, in quanto gli allergeni in essi presenti potrebbero peggiorare la sintomatologia quando si depositano sulla biancheria. Ricordiamo inoltre che è bene lavare sempre i capi appena acquistati per eliminare eventuali residui di fabbricazione. Inoltre è raccomandabile effettuare regolari pulizie della lavatrice con prodotti appositi e cicli a vuoto così da rimuovere resti di detersivo anche dalle condutture interne dell’elettrodomestico.

Fonti:

  • “Double rinse and avoid fragrance: doing laundry with sensitive skin”, The Guardian, https://www.theguardian.com/lifeandstyle/2022/sep/13/double-rinse-and-avoid-fragrance-doing-laundry-with-sensitive-skin
  • Eczema atopico: consigli per biancheria e il detersivo, Pierre Fabre Eczema Foundation, https://www.pierrefabreeczemafoundation.org/it/informarsi/consigli-pratici/eczema-atopico-biancheria-e-detersivo
  • Fare il bucato rispettando la pelle, Ceramol, Unifarco Biomedical, https://ceramol.it/blogs/skinmag/fare-il-bucato-rispettando-la-pelle
  • Laundry Care for People with Eczema, National Eczema Association, https://nationaleczema.org/laundry-care-for-people-eczema/
  • “Prurito ‘da lavatrice’: perché viene?”, SapereSalute, https://www.saperesalute.it/prurito-da-lavatrice-perch-viene

ATTENZIONE: le informazioni e i consigli che ti proponiamo sono generali, e come tali vanno considerati, non possono essere utilizzati a fini diagnostici o terapeutici. Il medico deve rimanere sempre la tua figura di riferimento.