Il sole fa bene alla dermatite atopica? In molti casi il sole è benefico per i pazienti, contribuendo alla regressione delle lesioni. In altri invece non dà alcun beneficio o addirittura può peggiorare. Ecco come comportarsi d’estate, puntando sempre sulla prevenzione.

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Non è sempre semplice rispondere a questa domanda. Il sole, infatti, può essere benefico per i pazienti con dermatite atopica, ma non sempre. Intanto facciamo una premessa: le belle giornate possono talvolta essere problematiche per i chi è affetto da questa patologia dermatologica. Da un lato infatti la maggiore quantità di pelle scoperta può essere causa di imbarazzo, ad esempio in spiaggia, per chi mostra lesioni estese – in particolare bambini e adolescenti. Dall’altro le docce frequenti, soprattutto se usiamo detergenti non adatti, possono peggiorare l’andamento delle lesioni e il prurito. Durante la bella stagione ci possono poi essere altre criticità per i soggetti atopici, come il manifestarsi delle allergie ad esempio.

 

Insomma, la dermatite atopica in estate migliora o peggiora? Facciamo il punto con la Dr.ssa Alessandra Narcisi dell’Unità Dermatologia dell’IRCCS Humanitas a Rozzano (MI).

Aumenta il prurito, si riducono le lesioni

Quanto al sole, va segnalato che questo può riacutizzare il prurito – forse il sintomo più fastidioso della dermatite atopica – che a sua volta può alterare la qualità del sonno e rendere dunque l’estate un periodo dell’anno meno riposante di quanto dovrebbe essere. Ma, come abbiamo anticipato, la questione è tutt’altro che univoca: per molti pazienti infatti l’esposizione solare può invece attenuare le lesioni cutanee portandole a una naturale regressione. La ragione sta nel fatto che i raggi ultravioletti del sole hanno un effetto antinfiammatorio importante su questa che è, appunto, una malattia infiammatoria della pelle: in fondo è il principio stesso della fototerapia eseguita ambulatorialmente con specifiche lampade che emettono radiazioni UvA e UvB.

 

4 pazienti su 10 non hanno benefici dal sole

Su questo tema fa chiarezza uno studio pubblicato nel 2021 dall’Italian Journal of Dermatology and Venereology che ha coinvolto 114 pazienti con dermatite atopica tra i 18 e i 72 anni, osservati durante le vacanze estive trascorse al mare, in montagna e praticando attività all’aperto. Da quanto emerso, il 33,3% dei soggetti riportava un miglioramento della propria condizione cutanea dopo le lunghe esposizioni solari mentre il 26,3% una completa remissione dei sintomi della patologia. Secondo quanto affermano i ricercatori, l’esposizione solare sembra essere benefica alla maggior parte dei pazienti con dermatite atopica. Al contrario, nel 40,4% dei casi tale beneficio non c’è o addirittura si riscontra un peggioramento della condizione cutanea.

 

Proteggiamoci sempre dal sole

Da cosa dipende questa diversa reazione individuale alle radiazioni solari? Non ci sono spiegazioni chiare, pertanto dopo la diagnosi di dermatite atopica occorre sempre procedere per gradi, quando ci si vuole esporre al sole, così da testare l’effetto. In generale va detto che, a dosi eccessive, i raggi Uv possono essere dannosi per chi soffre di questa patologia, ma ovviamente anche per i soggetti sani: possono infatti contribuire al fotoinvecchiamento e allo sviluppo di varie patologie dermatologiche e naturalmente di tumori della pelle, come il melanoma. È quindi importante trovare il giusto equilibrio per beneficiare degli effetti positivi minimizzando il rischio di quelli nocivi: prima di tutto occorre proteggersi con le creme solari, che devono sempre avere un fattore di protezione 50. Vanno applicate su tutto il corpo, con grande attenzione e senza lasciare aree scoperte come accade spesso con la parte superiore dei piedi e il viso.

 

Le lesioni cutanee fotoindotte

Teniamo presente che un peggioramento della condizione cutanea in seguito all’esposizione solare può non essere legato necessariamente alla dermatite atopica: anche chi non ne è affetto può infatti manifestare reazioni anomale ai raggi Uv causate da altre condizioni, come la dermatite polimorfa solare, una forma di dermatite fotoindotta, o come alcune forme di fotosensibilità mediate dall’uso di alcuni famarci.

 

Pelle al sole: la prevenzione

Accanto all’uso della protezione solare con fattore 50, i pazienti con dermatite atopica che non beneficiano dei raggi Uv dovrebbero seguire alcune raccomandazioni: ovviamente evitare di esporsi al sole nelle ore di maggiore irraggiamento e poi garantirsi una buona idratazione, impiegare detergenti adeguati per la doccia successiva alla spiaggia, usare creme emollienti dopo essersi asciugati e vestirsi con abiti in cotone o lino, traspiranti e leggeri. Inoltre (ci pensiamo sempre troppo poco) usiamo dei buoni occhiali da sole in grado di proteggerci dai raggi Uv: anche se raramente la dermatite atopica coinvolge il viso, l’area attorno agli occhi è estremamente delicata e può facilmente andare incontro a danni fotoindotti. Infine i dermatologi ricordano quanto sia importante, a prescindere dall’effetto che il sole ha sulla pelle, proseguire anche durante l’estate la terapia topica o sistemica prescritta contro la dermatite atopica.

Dermatite atopica: i bisogni dei pazienti
Foto Dr.ssa Alessandra Narcisi dermatologa

Contenuto realizzato dalla Redazione di Derma-Point. Nel video, il contributo della Dr.ssa Alessandra Narcisi, Unità Dermatologia IRCCS Humanitas, Rozzano (MI).

Fonti:

  • “L’estate difficile delle persone alle prese con la dermatite”, Fondazione Veronesi Magazine, https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/pediatria/lestate-difficile-delle-persone-alle-prese-con-la-dermatite
  • Il sole fa bene all’eczema atipico?, Pierre Fabre Eczema Foundation, https://www.pierrefabreeczemafoundation.org/it/informarsi/consigli-pratici/eczema-e-sole
  • Napolitano M et al, “Impact of sun exposure on adult patients affected by atopic dermatitis”. Ital J Dermatol Venerol. 2021 Oct;156(5):558-561. doi: 10.23736/S2784-8671.20.06582-7. Epub 2020 Sep 17. PMID: 32938161. https://www.minervamedica.it/it/riviste/Ital-J-Dermatol-Venereol/articolo.php?cod=R23Y2021N05A0558

ATTENZIONE: le informazioni e i consigli che ti proponiamo sono generali, e come tali vanno considerati, non possono essere utilizzati a fini diagnostici o terapeutici. Il medico deve rimanere sempre la tua figura di riferimento.