Immagine di psoriasi a placche
Immagine di psoriasi a placche

Come curare la psoriasi a placche

Vorresti scoprire come curare la psoriasi a placche? Questa è la forma di psoriasi più diffusa e oggi si può curare efficacemente grazie a una combinazione di terapie: da quelle topiche a quelle sistemiche, che comprendono farmaci per bocca e i nuovi farmaci biologici. E poi c’è la fototerapia, che fa uso della luce, e le terapie naturali come quelle termali.

INDICE:

 


 

Quando parliamo di psoriasi a placche (o psoriasi volgare) ci riferiamo alla forma più diffusa di psoriasi: si calcola che riguardi fino a 9 pazienti su 10 affetti da psoriasi. Come tutte le altre forme è una malattia infiammatoria cronica che si presenta con lesioni potenzialmente su tutte le aree del corpo, ma in questo caso soprattutto nelle aree sottoposte alla sollecitazione dei movimenti degli arti, e dunque in particolare su gomiti e ginocchia. Nella psoriasi a placche tali manifestazioni hanno appunto la forma di placche – cioè lesioni dure e rilevate rispetto al resto della pelle e di dimensioni anche importanti – di colore rossastro, ispessite e ricoperte da desquamazioni bianco-argentee che tendono a staccarsi. Talvolta le placche possono causare bruciore, fastidio e prurito, e nel corso del tempo possono ingrandirsi unendosi tra loro. Non vanno grattate in quanto sanguinano facilmente.

 

Le terapie disponibili per la psoriasi a placche

Come per tutte le forme di psoriasi, anche per quella a placche oggi esistono terapie in grado, almeno nella maggioranza dei casi, di limitare o addirittura eliminare del tutto le placche cutanee. Tali terapie possono essere distinte in quattro grandi famiglie: le terapie topiche, cioè da applicare direttamente sulle lesioni, quelle sistemiche, che possono essere assunte per bocca o tramite iniezioni e infusioni, la fototerapia, che fa uso di particolari fonti luminose sulla pelle, e infine le terapie naturali la cui efficacia è scientificamente dimostrata. La scelta della migliore opzione spetta naturalmente al dermatologo che, confrontandosi con il paziente, può individuare la soluzione più adatta in funzione della gravità della malattia e di molti altri fattori.

 

Le terapie topiche: creme e pomate

Nei casi meno gravi la psoriasi a placche può essere trattata con pomate e creme da applicare sulla pelle. Contengono diversi principi attivi, tra i quali:

  • Cheratolici, che agevolano l’eliminazione delle squame dalle placche;
  • Analoghi della vitamina D, farmaci che inibiscono la proliferazione dei cheratinociti e limitano quindi la formazione di nuove placche;
  • Corticosteroidi, cioè derivati del cortisone dalla potente azione antinfiammatoria;
  • Retinoidi, che normalizzano la proliferazione delle cellule cutanee responsabili della formazione delle placche;
  • Zinco piritione, capace di contrastare il prurito e con effetto antinfiammatorio e antibatterico.

 

Terapie sistemiche, orali e iniettive

In caso di psoriasi a placche di grado moderato-grave e severo il trattamento prevede questi stessi farmaci topici in associazione ai trattamenti sistemici. Tra questi troviamo:

  • Immunosoppressori, farmaci da assumere per bocca sotto stretto controllo medico che agiscono sul sistema immunitario limitando l’attacco che questo produce sulle cellule della pelle causando la malattia;
  • Retinoidi orali, che agiscono sui meccanismi di differenziazione delle cellule cutanee e limitano l’infiammazione dei tessuti;
  • Farmaci biologici, che rappresentano la grande innovazione terapeutica nel trattamento della psoriasi consentendo risultati prima insperati. Come gli immunosoppressori agiscono sul sistema immunitario, ma in modo più selettivo, a vari livelli e con modalità di azione differenti, controllando i processi immunologici che scatenano e sostengono la psoriasi. Sono tutti assunti tramite iniezioni sottocutanee oppure infusioni (flebo). Di questa categoria fanno parte anche le nuove small molecules, farmaci assunti per via orale che uniscono l’efficacia di più farmaci biologici in un solo principio attivo.

 

Approfondiamo la conoscenza dei farmaci biologici per la psoriasi, scoprendo cosa sono, come funzionano e quando si usano, con il Prof. Marco Manfredini, Specialista in Dermatologia e Venereologia della Clinica Dermatologica dell’Università di Modena e Reggio Emilia.

Come funziona la fototerapia

La fototerapia consiste invece nell’uso di specifiche radiazioni luminose capaci di sviluppare effetti biologici sulla pelle. La forma più semplice è l’elioterapia, cioè l’esposizione controllata al sole i cui benefici derivano dalle due classi di radiazioni che compongono i raggi Uv: gli UvA e gli UvB, che unitamente agiscono sul dna cellulare riducendo i danni alla pelle. Esistono poi forme di fototerapia che impiegano speciali lampade, ad esempio quelle a UvB a banda stretta e la PUVA, che combina raggi UvA emessi da lampade con un principio attivo assunto per bocca prima del trattamento.

 

Terme e sali del Mar Morto

Infine esistono terapie naturali di efficacia comprovata come la balneoterapia: le acque termali sono una risorsa grazie alla loro capacità di agire sui meccanismi infiammatori della pelle allungando i periodi di remissione. I tipi di acque più utili nella psoriasi a placche sono quelle calcio-magnesiache e quelle solfuree. È di efficacia dimostrata anche la balneoterapia sul Mar Morto, dove le acque presentano elevate concentrazioni di sali minerali quali i cloruri di magnesio, di calcio, di sodio, di potassio e di bromo utili alla pelle degli psoriasici per le loro azioni cheratolitiche, antipruriginose e antibatteriche.

Foto Prof. Marco Manfredini Dermatologo

Contenuto realizzato dalla Redazione di Derma-Point. Nel video, il contributo del Prof. Marco Manfredini, Specialista in Dermatologia e Venereologia, Clinica Dermatologica Università di Modena e Reggio Emilia.

Fonti:

ATTENZIONE: le informazioni e i consigli che ti proponiamo sono generali, e come tali vanno considerati, non possono essere utilizzati a fini diagnostici o terapeutici. Il medico deve rimanere sempre la tua figura di riferimento.

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