Psoriasi e tatuaggi? Quando si soffre di psoriasi, i tatuaggi sono sconsigliati in quanto porterebbero provocare un’ulteriore irritazione della pelle.

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Tatuarsi è una pratica ormai diffusissima nella popolazione, anche e soprattutto tra i più giovani. Ma anche chi ha la psoriasi può farsi un tatuaggio? In linea generale non è tassativamente vietato, anche se è meglio prestare grande attenzione. È infatti dimostrato che circa un quarto degli psoriasici mostra un peggioramento della malattia dopo averne eseguito uno. Il rischio è che si vengano a creare lesioni psoriasiche proprio nella sede del tatuaggio: ciò è riconducibile al cosiddetto fenomeno di Koebner. Con questo termine si indica l’attivazione di una reazione infiammatoria, con la formazione di nuove placche nell’area in cui la pelle ha subito un’aggressione esterna: una ferita, un trauma, una scottatura solare, un danno chimico o, appunto, un tatuaggio. Va però precisato che questo fenomeno è più probabile nei pazienti in cui la psoriasi tende a non mostrare miglioramenti nonostante le terapie.

 

Attenzione al fenomeno di Koebner

Il fenomeno di Koebner è imprevedibile: se in alcuni pazienti si verifica subito dopo l’esecuzione del tatuaggio, in altri può manifestarsi anche dopo alcune settimane. Imprevedibile anche l’entità della lesione: la dimensione della nuova placca non è necessariamente correlata a quella del tatuaggio che l’ha scatenata. Che fare allora? Prima di tutto valutare attentamente con il dermatologo l’opportunità di tatuarsi in considerazione del proprio stato di salute e del decorso della malattia. Se si decide di farlo, è utile eseguire un piccolo tatuaggio di prova per osservare eventuali reazioni e decidere quindi se continuare oppure no. Ovviamente il tatuaggio va eseguito su porzioni di pelle sana, senza lesioni. Un caso in cui i tatuaggi sono invece tassativamente vietati riguarda chi ha già sperimentato in passato il fenomeno di Koebner.

 

Il tatuaggio può scatenare una psoriasi latente

Va segnalato inoltre che un tatuaggio potrebbe persino scatenare una psoriasi latente, e quindi non ancora manifestata, in pazienti geneticamente predisposti. Anche in questo caso è il trauma a dar luogo a una reazione infiammatoria che potrebbe attivare la malattia con la formazione di lesioni anche in aree di pelle lontane dal tatuaggio. Per questo chi ha tatuaggi eseguiti prima dell’insorgenza della psoriasi dovrebbe monitorarli regolarmente per verificare la comparsa di nuove placche.

 

Attenzione alla rimozione dei tatuaggi

Sempre più persone con tatuaggi desiderano rimuoverli: possiamo farlo, se siamo affetti da psoriasi? Anche qui serve grande attenzione: così come l’esecuzione del tatuaggio, anche la sua rimozione con il laser rappresenta un trauma cutaneo che potrebbe dar luogo al fenomeno di Koebner. Se è quindi d’obbligo riflettere sull’opportunità di tatuarsi, a maggior ragione bisognerebbe evitare tatuaggi di cui ci si potrebbe pentire in futuro, tanto da volerli rimuovere!

 

Rivolgiamoci a tatuatori competenti

Infine una precisazione importante. Quando decidiamo di tatuarci, rivolgiamoci a persone competenti. Per tutti, ma a maggior ragione per gli psoriasici, un tatuaggio potrebbe rappresentare un pericolo per la pelle e per la salute generale qualora non venga eseguito da personale qualificato, in contesti igienicamente adeguati e secondo le corrette normative sanitarie. Discorso analogo per gli inchiostri utilizzati: si tratta di sostante estranee al corpo che vengono inserite all’interno della pelle, e che pertanto devono essere di assoluta qualità.

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Fonti:

ATTENZIONE: le informazioni e i consigli che ti proponiamo sono generali, e come tali vanno considerati, non possono essere utilizzati a fini diagnostici o terapeutici. Il medico deve rimanere sempre la tua figura di riferimento.