Tra i fattori di rischio per la cheratosi attinica, malattia che può portare allo sviluppo di un tumore cutaneo, ci sono lampade e lettini solari.

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Lampade solari e cheratosi attinica: c’è un nesso? Cosa dicono gli studi

Uomini e donne che per anni facciano uso regolare di docce e lettini solari per avere una pelle sempre abbronzata, rischiano di ammalarsi di cheratosi attinica e, nella peggiore delle ipotesi, di cancro della pelle, proprio come chi si sia esposto al sole per lungo tempo senza protezione. Gli studi sono molto chiari: l’uso prolungato delle lampade solari aumenta del 58% il rischio di carcinoma a cellule squamose, un tumore cutaneo aggressivo, che può iniziare proprio sotto forma di cheratosi attinica.

 

Lampade e lettini solari generano radiazioni ultraviolette per stimolare la produzione di melanina e promuovere, in tal modo, la cosiddetta abbronzatura artificiale. In realtà, si tratta di abbronzatura vera e propria, che si ottiene in assenza di sole, ma il meccanismo è assolutamente lo stesso.

 

Ebbene l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha incluso lo spettro completo delle radiazioni ultraviolette solari e derivate dai dispositivi per l’abbronzatura indoor tra gli agenti cancerogeni di prima linea, al pari del fumo di sigaretta o dell’amianto.

 

Secondo gli studi, l’esposizione ai raggi UV rappresenta il più importante fattore di rischio ambientale di cancro della pelle a cellule squamose, tanto che l’85% del totale dei casi di tumore è attribuibile al danno da essi prodotto. Un rischio tanto maggiore quanto inferiore è l’età in cui ci si esponga a lampade, docce e lettini solari. Per questo, tutti coloro che ne abbiano fatto uso con una certa frequenza, dovrebbero prenotare una visita dermatologica di controllo. Scoprire e curare fin da subito la cheratosi attinica, rappresenta il modo più sicuro per prevenire il carcinoma a cellule squamose.

 

Cheratosi attinica: cos’è il fotodanneggiamento?

La cheratosi attinica è una malattia della pelle da fotodanneggiamento. Significa che si manifesta in genere in età matura o avanzata, sulle zone del corpo più esposte ai raggi UV, in seguito a un processo molto lungo, che si produce per accumulo di radiazioni ultraviolette assorbite senza un’idonea protezione.

 

Cosa succede? Anni di radiazioni UV producono effetti persistenti sul DNA delle cellule, sia i melanociti che producono la melanina, che i cheratinociti che producono la cheratina. Un DNA mutato non è più in grado di ripararsi correttamente, e finisce per replicare cellule malate. Di qui un aumentato rischio di cancro cutaneo.

 

Ma, senza voler arrivare ad esiti tanto drammatici, il fotodanneggiamento provoca comunque altri danni alla salute: si assiste ad esempio ad un’accelerazione del processo di invecchiamento, ci si espone a scottature e fotodermatosi (che causa fenomeni infiammatori quali rash cutanei e orticaria), si aumenta il rischio di cataratta e melanoma oculare.

 

Per rallentare il processo di fotodanneggiamento, è sempre possibile adottare comportamenti prudenti soprattutto nell’esposizione ai raggi ultravioletti.

 

Abbronzatura artificiale: 7 motivi per evitarla

Le radiazioni ultraviolette producono danni che diventano visibili solo dopo anni di esposizione incontrollata. La scienza ci spinge dunque ad evitare l’abbronzatura indoor per vari motivi:

  1. Le lampade abbronzanti non sono più sane del sole. L’abuso di questi dispositivi aumenta in modo significativo il rischio di cheratosi attinica e carcinoma a cellule squamose, ma anche di melanoma e basalioma, altri pericolosi tumori della pelle. Sessioni frequenti fin dalla giovane età, aumentano il rischio in proporzione;
  2. Le lampade accelerano il processo di invecchiamento cutaneo, aumentando discromie, rughe, perdita di turgore e assottigliamento dell’epidermide;
  3. I raggi UV delle lampade solari possono provocare lesioni cutanee, nonché danni agli occhi. Ciò accade perché non se ne conoscono i rischi;
  4. Non è vero che usare le lampade “prepara” la pelle all’esposizione al sole e previene scottature ed eritemi. La possibilità di ustionarsi è la stessa, come identico è il danno profondo causato al DNA delle cellule cutanee;
  5. Non è vero che esporsi ai raggi UV delle lampade aiuta a produrre più vitamina D, e quindi a fissare il calcio nelle ossa. Meglio, a questo scopo, passeggiare al sole per 20 minuti anche nei mesi invernali, usando una crema protettiva;
  6. Esiste un elevato rischio di diventare “dipendenti” dalla tintarella artificiale. Persone che usino frequentemente lettini e lampade solari possono addirittura sviluppare forme di depressione quando ne vengano private;
  7. Non sempre i centri estetici dove si offrono servizi di abbronzatura artificiale forniscono informazioni complete e veritiere sul funzionamento delle lampade solari e sui rischi associati.

La verità è che, senza abbronzatura artificiale tutto l’anno si vive più a lungo, più sani. Si può smettere subito, o non iniziare mai con questa pratica dannosa per la pelle, e in tal modo ridurre il rischio di cheratosi attinica, di carcinoma a cellule squamose e di melanoma. Inoltre, evitando di iperstimolare la produzione di melanina, si mantiene un aspetto giovanile più a lungo, che non guasta!

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E se fosse cheratosi attinica?

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Fonti:

  • Dessinioti C, Stratigos AJ. An Epidemiological Update on Indoor Tanning and the Risk of Skin Cancers. Curr Oncol. 2022 Nov 17;29(11):8886-8903. doi: 10.3390/curroncol29110699. PMID: 36421352; PMCID: PMC9689757
  • An S, Kim K, Moon S, Ko KP, Kim I, Lee JE, Park SK. Indoor Tanning and the Risk of Overall and Early-Onset Melanoma and Non-Melanoma Skin Cancer: Systematic Review and Meta-Analysis. Cancers (Basel). 2021 Nov 25;13(23):5940. doi: 10.3390/cancers13235940. PMID: 34885049; PMCID: PMC8656707
  • American Academy of Dermatology Association 10 surprising facts about indoor tanning
  • Lim HW, James WD, Rigel DS, Maloney ME, Spencer JM, Bhushan R. Adverse effects of ultraviolet radiation from the use of indoor tanning equipment: time to ban the tan. J Am Acad Dermatol. 2011 Apr;64(4):e51-60. doi: 10.1016/j.jaad.2010.11.032. Epub 2011 Feb 3. PMID: 21295374

ATTENZIONE: le informazioni e i consigli che ti proponiamo sono generali, e come tali vanno considerati, non possono essere utilizzati a fini diagnostici o terapeutici. Il medico deve rimanere sempre la tua figura di riferimento.