Tipi di cheratosi
Tipi di cheratosi

Quanti tipi di cheratosi ci sono?

Le cheratosi sono accrescimenti anomali di cheratinociti, le cellule superficiali della pelle. A seconda della causa, possiamo parlare di lesioni maligne, come le cheratosi attiniche, o benigne, come la cheratosi seborroica. Ecco quello che c’è da sapere sui diversi tipi di cheratosi.

INDICE:

 


 

Cheratosi è un termine che accorpa diversi tipi di anomalie della pelle caratterizzate da ispessimento e dovute ad una proliferazione di cheratinociti, le cellule più numerose della superficie cutanea. Nella loro forma più comune, le cheratosi appaiono come delle protuberanze, macchie ruvide, escrescenze o croste che si formano sulla pelle, per lo più di natura benigna. In alcuni casi, però, le cheratosi possono evolvere verso un tumore; ad esempio, la cheratosi attinica. Ma come possiamo riconoscere una lesione benigna da una pericolosa? Scopriamo i diversi tipi di cheratosi e quando è il caso di preoccuparsi.

 

Cos’è una cheratosi?

La cheratosi è un accrescimento disordinato di cheratinociti, le cellule più numerose dell’epidermide, che si può manifestare sotto forma di escrescenze, callosità, zone desquamate, croste e via discorrendo. In queste zone, la pelle appare non più liscia e compatta, bensì irregolarmente ispessita.

 

Le cheratosi non sono tutte uguali, ma si distinguono in diversi sottotipi. La prima e principale distinzione che occorre fare è tra cheratosi benigne e cheratosi con potenziale maligno. È, quest’ultimo, il caso della cheratosi attinica, il tipo più pericoloso perché la sua natura può farla evolvere verso un tumore della pelle chiamato carcinoma a cellule squamose, diffuso soprattutto in età senile. Scopriamo tutte le possibili cause di cheratosi e chi è più a rischio di svilupparle.

 

Cause e fattori di rischio della cheratosi

La formazione di cheratosi è un processo che può essere innescato da cause molto diverse tra di loro. In molti casi si tratta della manifestazione di un’infiammazione cutanea dovuta ad una infezione, ad un disordine immunitario o ad un trauma della pelle. In molti casi la cheratosi è semplicemente una delle possibili conseguenze dell’invecchiamento cutaneo.

 

A seconda delle tipologie di cheratosi, le cause più frequenti sono:

  • fotodanneggiamento dei cheratinociti, una conseguenza dell’esposizione al sole per anni senza adeguata protezione;
  • esposizione a sostanze tossiche, velenose o radioattive;
  • esito di processi di cicatrizzazione della pelle;
  • ostruzione dei bulbi piliferi.

 

Tra i fattori di rischio delle cheratosi, vi sono invece condizioni sia genetiche che ambientali. Nel primo caso, le probabilità aumentano soprattutto quando si osserva una familiarità con queste patologie della pelle, cosa che accade, ad esempio, nel caso delle cheratosi seborroiche. L’avere invece un fototipo chiaro, caratterizzato da una pelle lattea e che si scotta facilmente, rappresenta un fattore di rischio per le cheratosi da radiazione solare. Per quanto riguarda invece gli stimoli ambientali e altre condizioni fisiche che possono favorire lo sviluppo di forme di cheratosi, le principali sono:

  • svolgere professioni che espongono al contatto con sostanze irritanti, velenose, tossiche;
  • avere altre malattie della pelle, tra cui la psoriasi o l’ittiosi, che comportano la continua desquamazione della cute;
  • avere una storia di allergie o sensibilità ad allergeni specifici;
  • avere una pelle reattiva, ipersensibile;
  • avere un sistema immunitario indebolito;
  • essere in forte sovrappeso.

 

Tipi di cheratosi

Le cheratosi possono essere di diversi tipi, di cui i principali sono le cheratosi seborroiche e le cheratosi attiniche. Si tratta in entrambi i casi di malattie della pelle che possono presentarsi più frequentemente in età matura e senile.

 

Cheratosi seborroica

La cheratosi seborroica si manifesta con la comparsa sulla pelle di una o più escrescenze rotondeggianti di colore marrone chiaro, spesso di consistenza cerosa o ruvida. Tali formazioni benigne tendono a formarsi sulle zone esposte al sole come il viso e il collo, ma anche sulla schiena e sul torace. In genere crescono lentamente e nel tempo possono anche aumentare di numero formando dei raggruppamenti in una stessa zona di cute. Sul viso è possibile riconoscerle come piccole escrescenze simili a verruche che contornano gli occhi. Le cheratosi seborroiche non hanno una causa precisa, sebbene sembri particolarmente forte la componente genetica. Sono più frequenti a partire dai 50 anni di età.

 

Cheratosi attinica

A differenza della cheratosi seborroica, la cheratosi attinica è un accrescimento di cheratinociti di tipo tumorale. Si manifesta in zone del corpo fotoesposte: testa e viso, in particolare naso, orecchie e cuoio capelluto negli uomini calvi, nuca, collo, spalle e mani. Le lesioni si presentano come piccole escrescenze o macchie sulla pelle più scure del colore naturale, oppure rossastre o, al contrario, sbiancate. Talvolta somigliano a crosticine, atre a papule dalla superficie squamosa, e possono essere anche numerose e raggruppate.

 

Le cheratosi attiniche nel tempo possono evolvere verso un cancro della pelle capace di diffondersi ed infiltrarsi nei tessuti circostanti, il carcinoma a cellule squamose. La causa certa delle cheratosi attiniche è un danno ai cheratinociti causato da esposizioni prolungate ai raggi del sole. Una volta diagnosticata, una lesione da cheratosi attinica va sempre curata per evitare che si trasformi in un carcinoma a cellule squamose.

 

A tal fine sono disponibili diverse soluzioni, dall’applicazione di specifici farmaci topici, all’asportazione chirurgica. Ce ne parla un po’ più nello specifico il Dr. Gianluca Nazzaro, Specialista in Dermatologia e Venereologia presso la Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico, Università degli Studi di Milano.

Altri tipi di cheratosi

Un tipo di cheratosi di natura benigna, piuttosto antiestetica e comune soprattutto nell’adolescenza, è la cheratosi pilare o follicolare, causata da un accumulo di pelle morta nei follicoli piliferi, che pertanto si “tappano” e causano l’eruzione di puntini arrossati o più scuri del colore della pelle. Per questa caratteristica, e per la consistenza ruvida al tatto, la cute delle persone che soffrono di cheratosi pilare viene anche chiamata “pelle di pollo”. Le zone del corpo più colpite sono il viso, le gambe e le braccia. Talvolta questo tipo di cheratosi può essere spia di intolleranze alimentari o associarsi a patologie infiammatorie della pelle, tra cui l’ittiosi.

 

Rara e presente fin dalla nascita è poi l’ipercheratosi epidermolitica, un’infiammazione della pelle caratterizzata da arrossamento, ispessimento e talvolta eruzione di vescicole, che può colpire solo le mani e i piedi, o tutto il resto del corpo ad eccezione delle mani e dei piedi. Si tratta di una malattia genetica, cronica, che si cura con farmaci specifici.

 

Infine, da segnalare un tipo di cheratosi molto raro, ereditario, chiamato cheratosi follicolare spinulosa decalvante di Siemens. Si tratta di una cheratosi follicolare diffusa che insorge nella prima infanzia colpendo soprattutto i maschi, associata ad alopecia del cuoio capelluto, delle sopracciglia e delle ascelle con formazione di cicatrici.

 

Cheratosi: quando preoccuparsi?

Nella maggior parte dei casi le cheratosi sono innocue, al limite fastidiose o antiestetiche. Tuttavia, alcune lesioni, in particolare le cheratosi attiniche, sono di natura tumorale e vanno curate o rimosse prima che possano infiltrarsi nei tessuti circostanti e diventare un pericolo per la salute. In ogni caso, qualunque formazione che compaia sulla pelle, che non guarisce e/o si moltiplichi o si ingrossi, deve essere sottoposta ad un controllo medico, non foss’altro che per togliersi un dubbio.

 

Pertanto è consigliata una visita dermatologica nei casi in cui:

  • in famiglia ci siano già stati casi di malattie dermatologiche e forme di cheratosi;
  • si abbia una lunga storia di esposizione ai raggi solari;
  • si noti sulla pelle la comparsa di una papula, di una macchia ruvida o di una escrescenza di ignota natura che non si riassorbe;
  • si soffra di condizioni patologiche o di allergie che hanno manifestazioni cutanee.

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E se fosse cheratosi attinica?

Compila il test, o fallo compilare a una persona a te cara, per comprendere meglio la cheratosi attinica e altre problematiche cutanee meritevoli di controllo.

Foto Dr. Gianluca Nazzaro Dermatologo

Contenuto realizzato dalla Redazione di Derma-Point. Nel video, il contributo del Dr. Gianluca Nazzaro, Specialista in Dermatologia e Venereologia, SC Dermatologia Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico, Università degli Studi di Milano.

Fonti:

  • Linee guida SIDeMaST Cheratosi attiniche (da pag. 419)
  • Healthline Hyperkeratosis
  • American Academy of Dermatology Keratosis pilaris
  • Mayo Clinic Seborrheic Keratosis
  • Malvankar DD, Sacchidanand S. Keratosis Follicularis Spinulosa Decalvans: A Report of Three Cases. Int J Trichology. 2015 Jul-Sep;7(3):125-8. doi: 10.4103/0974-7753.167461. PMID: 26622157; PMCID: PMC4639957.

ATTENZIONE: le informazioni e i consigli che ti proponiamo sono generali, e come tali vanno considerati, non possono essere utilizzati a fini diagnostici o terapeutici. Il medico deve rimanere sempre la tua figura di riferimento.

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