La cheratosi attinica va affrontata in tempi rapidi per scongiurarne un’evoluzione in senso maligno. Oggi esistono diverse terapie farmacologiche e non: le prime ci sono vari principi attivi, applicati sotto forma di gel, unguenti o creme, che riescono a bloccare tale evoluzione uccidendo le cellule cancerose e precancerose.

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La cheratosi attinica è una condizione dermatologica che coinvolge i cheratinociti, cellule cutanee, come conseguenza di una frequente esposizione solare protratta negli anni. La prevalenza della patologia aumenta inoltre con l’età. Le lesioni si manifestano come chiazze ispessite o ipertrofiche, con squame aderenti, che talvolta danno luogo ad aree indurite. Possono essere rosa, rosse o talvolta grigie o marroni e si sviluppano soprattutto nelle aree esposte al sole come cuoio capelluto calvo, viso e collo. Alla base della cheratosi attinica si osserva un’evoluzione in senso precanceroso delle cellule cutanee: la patologia comporta infatti un rischio significativo di progressione verso il carcinoma squamocellulare. Ciò avviene, secondo dati di letteratura, con una frequenza che varia tra l’1 e il 10%. Quando non evolvono in carcinoma, le lesioni da cheratosi attinica possono regredire ma anche persistere invariate nel tempo.

 

Prima di approfondire le possibili terapie per la cheratosi attinica, facciamo il punto su come riconoscere e affrontare questa patologia con il Dr. Luca Fania, dermatologo dell’IDI-IRCCS Istituto Dermopatico dell’Immacolata di Roma.

Quali terapie per trattare le lesioni

Proprio per il loro potenziale rischio oncologico, le cheratosi attiniche vanno affrontate con terapie adeguate e in tempi il più possibile brevi e va mantenuto con monitoraggio periodico delle lesioni. Le terapie oggi disponibili sono di tre tipologie:

  1. Terapie ablative. Crioterapia, curettage, diatermocoagulazione e laser CO2 sono impiegati per eliminare le lesioni. Si impiegano in presenza di una singola manifestazione oppure di poche lesioni;
  2. Terapia fotodinamica topica. Viene impiegata per le cheratosi attiniche multiple o estese: consente infatti di trattare superfici anche ampie. Si basa sull’attivazione di un farmaco applicato sulla pelle sotto forma di crema grazie all’irradiazioni di speciali fonti di luce;
  3. Terapie farmacologiche topiche. I farmaci per la cheratosi attinica sono creme applicate sulle lesioni e su zone di pelle sana che tuttavia presentano caratteristiche di possibile evoluzione precancerosa.

 

È il dermatologo a individuare la tipologia di terapia – e, nel caso di quelle farmacologiche, il principio attivo – più adatta al singolo paziente in funzione di vari fattori quali il livello di gravità della malattia, le terapie pregresse e lo stato di salute generale.

 

I principi attivi per la cheratosi attinica

A oggi esistono diversi principi attivi per la cheratosi attinica, disponibili sotto forma di creme, pomate, unguenti e gel. I più impiegati sono quattro:

  1. Imiquimod. Disponibile in crema al 5 per cento, si tratta di un modificatore della risposta immunitaria che stimola l’induzione locale di citochine, provocando una reazione infiammatoria a scopo terapeutico. In pratica agisce come un immunomodulatore, inibendo la replicazione delle cellule danneggiate e potenzialmente maligne.
  2. Diclofenac. Questo comune antinfiammatorio non steroideo, impiegato anche come antidolorifico per uso orale, nella cheratosi attinica è usato come gel ed è molto efficace per contrastare le lesioni: inibisce infatti sia la cicloossigenasi che la sovraregolazione della cascata dell’acido arachidonico. A volte è impiegato in associazione con acido ialuronico: l’abbinamento dei due principi attivi è indicato per la duplice azione analgesica-antiossidante. Inoltre l’acido ialuronico potenzia l’azione stessa del diclofenac.
  3. Tirbanibulina. Questo farmaco induce la morte delle cellule danneggiate. Applicato come unguento all’1 per cento, può richiedere lunghe tempistiche di trattamento.
  4. 5-fluorouracile. Farmaco chemioterapico disponibile in crema, è in grado di distruggere le cellule lesionate e agisce direttamente sulle lesioni neoplastiche e preneoplastiche limitando la sintesi del Dna e causando la morte delle cellule patologiche. Il tutto in modo selettivo, senza cioè alterare la cute sana, 5-fluorouracile è capace di indurre la guarigione totale della lesione nel 54 per cento dei pazienti e una guarigione del 75 per cento nell’80 per cento dei casi. Dopo un anno dall’applicazione, quasi il 50 per cento dei pazienti sono ancora liberi da recidive.

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Foto Dr. Luca Fania Dermatologo

Contenuto realizzato dalla Redazione di Derma-Point. Nel video, il contributo del Dr. Luca Fania, Specialista in Dermatologia e Venereologia, IDI-IRCCS Ist. Dermopatico dell’Immacolata, Roma.

Fonti:

  • Benedetti J, “Cheratosi attiniche”, Manuale Msd, https://www.msdmanuals.com/it-it/professionale/disturbi-dermatologici/reazioni-alla-luce-del-sole/cheratosi-attiniche
  • “Cheratosi attinica”, ISSalute, Istituto Superiore di Sanità, https://www.issalute.it/index.php/la-salute-dalla-a-alla-z-menu/c/cheratosi-attinica
  • Cheratosi attinica, Istituto Clinico Humanitas, https://www.humanitas.it/malattie/cheratosi-attinica/
  • Goldberg LH, Lebwohl M, Cheratosi attinica. Trattamento, Skin Cancer Foundation, https://www.skincancer.org/it/skin-cancer-information/actinic-keratosis/actinic-keratosis-treatment-options/
  • Peris K, “Cheratosi attinica: le nuove terapie per prevenire e curare le lesioni”, Sanità24, Il Sole 24 Ore, https://www.sanita24.ilsole24ore.com/art/medicina-e-ricerca/2021-09-08/cheratosi-attinica-nuove-terapie-prevenire-e-curare-lesioni-183554.php?uuid=AEf9bWh&refresh_ce=1
  • “Quali farmaci si possono usare per la cheratosi attinica?”, Fondazione Veronesi Magazine, https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/lesperto-risponde/quali-farmaci-si-possono-usare-per-la-cheratosi-attinica

ATTENZIONE: le informazioni e i consigli che ti proponiamo sono generali, e come tali vanno considerati, non possono essere utilizzati a fini diagnostici o terapeutici. Il medico deve rimanere sempre la tua figura di riferimento.