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La psoriasi ha una componente genetica, ciò significa che può essere ereditaria. Se si hanno genitori, fratelli o sorelle affetti da psoriasi, il rischio di ammalarsi a propria volta aumenta. Tuttavia, la presenza di una predisposizione genetica non significa che la patologia debba necessariamente manifestarsi. Nelle persone predisposte, infatti, devono intervenire dei fattori ambientali o trigger affinché le alterazioni genetiche possano sfociare in psoriasi: tra questi, le infezioni, lo stress, i traumi cutanei, l’obesità, il fumo, l’abuso di alcol e l’assunzione di alcuni farmaci possono effettivamente influenzare l’esordio e l’andamento della malattia. Se, quindi, esiste una familiarità per la psoriasi, i membri sani possono ridurre il rischio di svilupparla – ma purtroppo non prevenirla del tutto – tenendo sotto controllo questi fattori scatenanti.

Per ottenere il riconoscimento dei benefici previsti dalla Legge 104 del 1992, una commissione medica deve determinare il grado di disabilità del paziente. Chi soffre di psoriasi pustolosa grave generalizzata, psoriasi eritrodermica e artrite psoriasica può richiedere l’esenzione dal pagamento del ticket per visite ed esami clinici selezionati, nonché eventuale riconoscimento dell’invalidità civile per ottenere benefici nell’ambito lavorativo. Negli altri casi, l’accesso ai benefici della Legge 104 dipende dalla gravità della condizione e dal suo impatto sulla vita quotidiana: ogni caso è unico e richiede una valutazione individuale da parte delle autorità competenti. Nella documentazione medica da sottoporre, è perciò consigliabile descrivere non solo la malattia, ma anche gli effetti invalidanti che essa comporta.

La psoriasi è una malattia autoimmune, in cui cioè il sistema immunitario attacca erroneamente le cellule della pelle, e non è assolutamente contagiosa, perciò non può essere trasmessa da persona a persona attraverso il contatto diretto. La causa esatta della psoriasi non è completamente compresa, ma si ritiene che sia dovuta a una combinazione di fattori genetici e ambientali (infezioni, stress, assunzione di farmaci ecc.). La predisposizione alla psoriasi può essere ereditaria: se un membro della famiglia ha la psoriasi, c’è un rischio maggiore di sviluppare la malattia.

La psoriasi alle mani o palmare può essere affrontata, come tutte le altre forme di psoriasi, con terapie topiche, cioè pomate, unguenti e lozioni da applicare sulle lesioni, e sistemiche, cioè farmaci da assumere per bocca o tramite iniezioni e infusioni. Tra i farmaci sistemici si annoverano anche i farmaci biologici, indicati per i casi gravi che non rispondono ad altri trattamenti o per i pazienti che hanno controindicazioni ad assumerli. In tutti i casi, è consigliato proteggere le mani con i guanti quando si svolgono attività che possono irritare la pelle, come le pulizie domestiche o il giardinaggio, ed evitare il più possibile l’esposizione a sostanze chimiche irritanti.

Con la psoriasi si può prendere il sole, chiedendo però consiglio al dermatologo sulla durata, frequenza e modalità di esposizione, specialmente nelle fasi acute della malattia. In generale, è bene farlo con cautela e moderazione e proteggersi con prodotti ad ampio spettro, con SPF 30 o superiore. Per molti pazienti con psoriasi l’esposizione al sole può migliorare l’aspetto della pelle perché può contribuire a ridurre l’infiammazione e rallentare la crescita accelerata delle cellule cutanee, dunque intervenire sulla formazione delle tipiche chiazze.

La psoriasi è considerata grave o severa quando le sue placche eritematose e desquamanti si presentano su oltre il 10% della superficie corporea, oppure quando la patologia va a coinvolgere zone sensibili come il viso e i genitali, oppure le mani e i piedi (forme palmo-plantari), provocando problemi psicologici, limitazioni funzionali o difficoltà nelle attività quotidiane, e dunque complicando notevolmente la qualità di vita della persona. Anche la presenza di artrite psoriasica, che causa dolore articolare, può aumentare la gravità della patologia. Inoltre, una psoriasi resistente ai trattamenti convenzionali è indicativa di una forma più severa. Insomma, la valutazione si basa su molteplici criteri, non solo sull’estensione corporea. Proprio per questo, dovrebbe sempre essere effettuata da un dermatologo.

La psoriasi può colpire mani e piedi (psoriasi palmoplantare). In particolare, se interessa questi ultimi, viene trattata localmente con creme a base di corticosteroidi, derivati della vitamina D e antinfiammatori non steroidei. Possono essere usati, come per le altre forme di psoriasi, anche farmaci antinfiammatori e immunomodulanti per bocca e i farmaci biologici, in iniezioni, che modulano la riposta immunitaria. Fondamentale idratare la pelle che, specialmente ai piedi, tende a diventare secca: si possono usare pomate emollienti e a base di urea, ad esempio. Utili anche quelle contenenti acido acetilsalicilico, che ha funzione esfoliante. Importante l’igiene: laviamo i piedi con saponi delicati e acqua tiepida, asciughiamoli accuratamente per poi applicare una crema emolliente.

Le persone affette da psoriasi presentano un rischio aumentato di sviluppare diverse malattie o condizioni correlate o, per dirla in termini medici, comorbidità. Il loro sistema immunitario è infatti iperattivo e può causare infiammazione in tutto il corpo. Tale infiammazione, sommata a fattori genetici e ambientali, può dare segni visibili sulla pelle, oppure avere un impatto su altri organi e tessuti del corpo. Proprio per questo, si preferisce parlare di malattia psoriasica. La comorbidità più frequente è l’artrite psoriasica, che riguarda 1 persona su 3 con psoriasi, specialmente quando questa colpisce le unghie. Abbiamo poi le patologie cardiovascolari come l’infarto e cerebrovascolari come l’ictus. Infine, la psoriasi può associarsi a un maggior rischio di obesità, ipertensione, diabete, disturbi mentali, malattie infiammatorie intestinali e altro ancora.

Al momento i risultati degli studi condotti sono contrastanti e impediscono a dermatologi e nutrizionisti di prescrivere uno specifico regime alimentare per controllare la psoriasi. Di certo sappiamo che la dieta mediterranea – basata sull’assunzione di buone quantità di fibre da cereali, frutta e verdura, scarsa in grassi animali e priva di alimenti industriali – ha un impatto sull’infiammazione sistemica alla base della patologia. Inoltre previene sovrappeso e obesità: l’accumulo di peso in eccesso, frequente negli psoriasici, è causa di un peggioramento della condizione cutanea ed è fattore di rischio per l’ipertensione, anch’essa molto presente in chi è affetto da psoriasi. Molti studi sottolineano inoltre l’utilità dell’integrazione di vitamina D, se carente.