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La dermatite atopica e lo stress sono strettamente correlati, in un circolo vizioso che può peggiorare la condizione di chi ne soffre. Lo stress può scatenare o intensificare i sintomi, aumentando l’infiammazione e la sensazione di prurito, rendendo più difficile il controllo della malattia. Allo stesso tempo, l’irritazione e il disagio causati dalla dermatite atopica possono contribuire a una maggiore sensazione di stress e ansia. Pertanto, è cruciale seguire la terapia farmacologica impostata dal dermatologo, così da controllare meglio le manifestazioni cliniche e avere ripercussioni favorevoli sul sonno e sul sereno svolgimento delle attività quotidiane. Parallelamente, è importante gestire lo stress attraverso tecniche di rilassamento come la meditazione, lo yoga o altre attività calmanti, mantenere una routine di sonno regolare e, se il caso, chiedere un supporto psicologico. Questo duplice approccio può contribuire a rompere il circolo vizioso dermatite atopica-stress, portando a un significativo miglioramento della malattia e della qualità della vita del paziente.

In tutte le forme di dermatite atopica dell’adulto, ogni terapia farmacologica deve essere associata all’impiego corretto e costante di topici idratanti ed emollienti. In base alla gravità delle manifestazioni cutanee, la terapia della dermatite atopica nell’adulto prevede, nei casi di entità lieve-moderata, l’utilizzo topico di corticosteroidi e di inibitori della calcineurina, in associazione o meno alla terapia antistaminica per via orale, oppure la fototerapia. Per i carichi di malattia più elevati, solitamente diventa necessario il ricorso alla terapia sistemica: se i corticosteroidi per os vengono riservati a casi selezionati, il trattamento convenzionale più comunemente utilizzato è la ciclosporina orale o, in alternativa, metotrexato, azatioprina e micofenolato mofetile. Nei casi più severi, non responsivi alle suddette terapie, il panorama terapeutico si completa con i farmaci biologici in forma di iniezioni sottocutanee o compresse da assumere per bocca: sono diretti a bloccare specifiche molecole infiammatorie coinvolte nella patogenesi della malattia e permettono di ottenere un netto miglioramento dell’obiettività cutanea e del prurito.

La dermatite atopica attualmente non ha una cura definitiva. Tuttavia, con un adeguato trattamento, è possibile controllare in maniera molto efficace i sintomi e migliorare la qualità della vita di chi ne soffre. Anche per le forme gravi di malattia, che non rispondono alle terapie convenzionali con corticosteroidi e immunosoppressori, oggi esistono opzioni terapeutiche efficaci: tra queste abbiamo i farmaci biologici, una classe di trattamenti progettati per modulare o alterare il sistema immunitario. Questi farmaci mirano a specifiche molecole coinvolte nella risposta infiammatoria che caratterizza la dermatite atopica e il loro uso può ridurre significativamente il prurito, l’infiammazione e le lesioni cutanee. Essendo terapie avanzate, richiedono una gestione attenta e devono essere prescritte da specialisti. È pertanto consigliata una stretta collaborazione con il dermatologo per sviluppare un piano di trattamento personalizzato.

Il primo e più utile approccio naturale nella gestione della cute atopica è senz’altro rappresentato da una corretta e quotidiana detersione e idratazione della pelle, con prodotti topici ad azione emolliente, ideali per ripristinare la barriera cutanea alterata. L’applicazione di creme idratanti specifiche, dopo la doccia o il bagno sulla pelle ancora umida, può aiutare a ridurre la secchezza e già di per sé a migliorare la sintomatologia ad essa associata. Inoltre, poiché lo stress può esacerbare la dermatite atopica, tecniche di rilassamento come lo yoga o la respirazione profonda possono dare beneficio. L’efficacia del trattamento naturale della dermatite atopica non è supportata da solide evidenze scientifiche, motivo per cui l’utilizzo di integratori alimentari o prodotti fitoterapici non può sostituire le terapie mediche e dovrebbe essere discusso con il dermatologo. Alcuni approcci integrati possono però essere di ausilio. Ci sono infine alcuni studi che suggeriscono che i probiotici potrebbero avere un ruolo nella gestione della malattia, perché contribuiscono a modulare la risposta immunitaria, migliorare la barriera intestinale e ridurre l’infiammazione, con potenziali effetti positivi sulla pelle.

La dermatite atopica in sé non può essere prevenuta, tuttavia è possibile adottare alcuni accorgimenti per evitarne le riacutizzazioni o l’aggravamento, riducendo il rischio che si manifesti di nuovo nei soggetti predisposti. Risulta fondamentale seguire la terapia prescritta dal dermatologo, utilizzando trattamenti topici o farmaci sistemici se necessario. È essenziale anche mantenere idratata la pelle. Docce e bagni dovrebbero essere brevi e con acqua tiepida. Inoltre, è preferibile indossare tessuti come cotone, seta o lino, piuttosto che lana o materiali sintetici. Un altro aspetto importante è l’umidità: l’aria secca in casa può aggravare la dermatite atopica, quindi è consigliabile utilizzare un umidificatore. Infine, chi soffre di allergie dovrebbe cercare di evitare il più possibile gli allergeni a cui è sensibile, come ad esempio gli acari della polvere.

Se la dermatite atopica è cronica e recidivante, può associarsi a diverse complicanze. Tra le più comuni vi sono:

  • Infezioni cutanee: la pelle infiammata è più vulnerabile a infezioni batteriche (Staphylococcus aureus), virali (Molluscum contagiosum, Herpes simplex) e fungine.
  • Dermatiti da contatto: la pelle sensibile può reagire con dermatiti irritative o allergiche.
  • Marcia atopica: i pazienti possono sviluppare altre condizioni atopiche, come allergie alimentari, asma e rinite allergica.
  • Disturbi del sonno: il prurito intenso può compromettere la qualità del sonno.
  • Implicazioni psicologiche: la natura visibile e persistente della malattia può causare stress, ansia e depressione.
  • Eritrodermia (raro): nei casi più gravi, l’infiammazione può estendersi a quasi tutto il corpo, causando gonfiore, desquamazione e intenso prurito.

Un’adeguata gestione della malattia aiuta a ridurre il rischio di complicanze e a migliorare la qualità di vita dei pazienti. Può interessarti anche: come evolve la dermatite atopica >>

La cura della pelle è un’indispensabile alleata per chi soffre di dermatite atopica. Per la detersione, è importante scegliere prodotti delicati e ipoallergenici, senza profumazioni, schiumogeni e coloranti. Lo step successivo è l’idratazione. La crema ideale è anch’essa anallergica, senza coloranti e senza profumi, va applicata in abbondante quantità due volte al giorno – preferibilmente su pelle umida – e va lasciata assorbire completamente. L’emolliente aiuta a ridurre l’evaporazione dell’acqua che normalmente avviene durante la giornata e che nelle pelli atopiche è molto accentuata, contribuendo ad evitare la secchezza. Esistono diversi tipi di emollienti; i più innovativi sono a base di lipidi fisiologici, ad esempio acidi grassi di colesterolo, che hanno un’azione specifica di ripristino della barriera cutanea danneggiata.

La dermatite atopica non è una condizione allergica, tuttavia chi ne è affetto ha un maggior rischio di soffrire di allergie, asma, rinite ecc. Si parla di marcia atopica proprio per allargare l’orizzonte della dermatite atopica solo non a una malattia cutanea, ma anche alla presenza di allergie. Le due patologie hanno cause diverse: la dermatite atopica è una condizione cronica con predisposizione genetica, mentre le allergie sono reazioni immunitarie a specifiche sostanze esterne. La dermatite atopica provoca pelle secca, arrossata e pruriginosa, spesso con riacutizzazioni, e va trattata con farmaci specifici, topici o sistemici. A livello cutaneo, le allergie provocano invece orticaria o eruzioni cutanee immediate in seguito all’esposizione a uno o più allergeni, ma anche dermatiti allergiche da contatto, cioè forme di allergie ritardata che insorgono solo nelle aree di contatto con l’allergene. Se contro l’orticaria si interviene con antistaminici, per le dermatiti da contatto si utilizzano steroidi topici e sistemici. In tutti i casi, laddove possibile, si dovrebbe procedere all’allontanamento della causa della reazione allergica.

Si stima che il 60% delle persone con dermatite atopica la sviluppi nel primo anno di vita. Sebbene non esista una cura definitiva, la maggior parte dei casi può essere controllata in diversi modi già durante la prima infanzia: prima di tutto usiamo acqua tiepida e detergenti delicati senza profumo per il bagnetto, evitando strofinamenti intensi e applicando, una volta che il piccolo è asciutto, creme emollienti ipoallergeniche e sempre senza profumo. Secondo le indicazioni del dermatologo sono utili pomate, lozioni o unguenti a base di corticosteroidi. Importante anche evitare i fattori scatenanti, quali il ristagno di sudore sulla pelle, il grattamento e alcuni fattori ambientali come l’aria secca, il fumo di tabacco nell’aria o di allergeni quali i pollini.