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Il prurito può avere un notevole impatto sulla qualità di vita. Per controllarlo occorre naturalmente curarci: un trattamento adeguato della psoriasi, come da prescrizione del dermatologo, aiuta a contenere le manifestazioni cutanee. Possono essere utili anche alcune buone abitudini. Ad esempio facciamo docce o bagni brevi e tiepidi: trascorrere troppo tempo in acqua può seccare la pelle, specie se è troppo calda. Quando siamo asciutti usiamo creme idratanti: alcune sono utili a controllare il prurito, come quelle a base di mentolo. Se il fastidio è intenso possiamo posizionare impacchi freschi sulla pelle: riducono la sensazione pruriginosa. In ogni caso non grattiamoci mai con le unghie: se proprio non resistiamo, strofiniamo la pelle delicatamente ma solo con i polpastrelli.

La dermatite atopica attualmente non ha una cura definitiva. Tuttavia, con un adeguato trattamento, è possibile controllare in maniera molto efficace i sintomi e migliorare la qualità della vita di chi ne soffre. Anche per le forme gravi di malattia, che non rispondono alle terapie convenzionali con corticosteroidi e immunosoppressori, oggi esistono opzioni terapeutiche efficaci: tra queste abbiamo i farmaci biologici, una classe di trattamenti progettati per modulare o alterare il sistema immunitario. Questi farmaci mirano a specifiche molecole coinvolte nella risposta infiammatoria che caratterizza la dermatite atopica e il loro uso può ridurre significativamente il prurito, l’infiammazione e le lesioni cutanee. Essendo terapie avanzate, richiedono una gestione attenta e devono essere prescritte da specialisti. È pertanto consigliata una stretta collaborazione con il dermatologo per sviluppare un piano di trattamento personalizzato.

Il primo e più utile approccio naturale nella gestione della cute atopica è senz’altro rappresentato da una corretta e quotidiana detersione e idratazione della pelle, con prodotti topici ad azione emolliente, ideali per ripristinare la barriera cutanea alterata. L’applicazione di creme idratanti specifiche, dopo la doccia o il bagno sulla pelle ancora umida, può aiutare a ridurre la secchezza e già di per sé a migliorare la sintomatologia ad essa associata. Inoltre, poiché lo stress può esacerbare la dermatite atopica, tecniche di rilassamento come lo yoga o la respirazione profonda possono dare beneficio. L’efficacia del trattamento naturale della dermatite atopica non è supportata da solide evidenze scientifiche, motivo per cui l’utilizzo di integratori alimentari o prodotti fitoterapici non può sostituire le terapie mediche e dovrebbe essere discusso con il dermatologo. Alcuni approcci integrati possono però essere di ausilio. Ci sono infine alcuni studi che suggeriscono che i probiotici potrebbero avere un ruolo nella gestione della malattia, perché contribuiscono a modulare la risposta immunitaria, migliorare la barriera intestinale e ridurre l’infiammazione, con potenziali effetti positivi sulla pelle.

Per ottenere il riconoscimento dei benefici previsti dalla Legge 104 del 1992, una commissione medica deve determinare il grado di disabilità del paziente. Chi soffre di psoriasi pustolosa grave generalizzata, psoriasi eritrodermica e artrite psoriasica può richiedere l’esenzione dal pagamento del ticket per visite ed esami clinici selezionati, nonché eventuale riconoscimento dell’invalidità civile per ottenere benefici nell’ambito lavorativo. Negli altri casi, l’accesso ai benefici della Legge 104 dipende dalla gravità della condizione e dal suo impatto sulla vita quotidiana: ogni caso è unico e richiede una valutazione individuale da parte delle autorità competenti. Nella documentazione medica da sottoporre, è perciò consigliabile descrivere non solo la malattia, ma anche gli effetti invalidanti che essa comporta.

Il trattamento che il dermatologo può prescrivere per la cheratosi attinica del cuoio capelluto può variare a seconda del numero e della gravità delle lesioni e della condizione generale del paziente. La personalizzazione del trattamento è dunque molto importante. Tra le opzioni terapeutiche più comuni troviamo i farmaci topici, cioè prodotti a base di diversi principi attivi da applicare sulle lesioni ed eventualmente sulle zone di pelle circostante che presentano caratteristiche di possibile evoluzione precancerosa, il cosiddetto campo di cancerizzazione. Si tratta di farmaci solitamente ben tollerati che, quale effetto collaterale, possono provocare un po’ di eritema o bruciore. I trattamenti per le lesioni singole, su aree del corpo più ridotte, possono invece includere procedure fisiche come la crioterapia, che congela le lesioni con azoto liquido, la diatermocoagulazione, il laser e la terapia fotodinamica.

Se la dermatite atopica è cronica e recidivante, può associarsi a diverse complicanze. Tra le più comuni vi sono:

  • Infezioni cutanee: la pelle infiammata è più vulnerabile a infezioni batteriche (Staphylococcus aureus), virali (Molluscum contagiosum, Herpes simplex) e fungine.
  • Dermatiti da contatto: la pelle sensibile può reagire con dermatiti irritative o allergiche.
  • Marcia atopica: i pazienti possono sviluppare altre condizioni atopiche, come allergie alimentari, asma e rinite allergica.
  • Disturbi del sonno: il prurito intenso può compromettere la qualità del sonno.
  • Implicazioni psicologiche: la natura visibile e persistente della malattia può causare stress, ansia e depressione.
  • Eritrodermia (raro): nei casi più gravi, l’infiammazione può estendersi a quasi tutto il corpo, causando gonfiore, desquamazione e intenso prurito.

Un’adeguata gestione della malattia aiuta a ridurre il rischio di complicanze e a migliorare la qualità di vita dei pazienti. Può interessarti anche: come evolve la dermatite atopica >>

La cheratosi attinica si manifesta con lesioni squamose e ruvide, ispessite, simili a carta vetrata o a piccole croste che possono sfaldarsi. La cheratosi seborroica, invece, presenta escrescenze ben definite e aderenti alla pelle, di consistenza liscia e leggermente lucida, apparentemente untuosa. Le cheratosi attiniche generalmente compaiono su aree della pelle esposte al sole, mentre le seborroiche possono presentarsi su qualsiasi zona del corpo. La cheratosi attinica è causata dal danno solare ed è precancerosa, nel senso che potenzialmente potrebbe evolvere in un tumore cutaneo. Perciò va trattata precocemente. La seborroica, invece, non è correlata al sole né precancerosa, e generalmente non necessita di trattamento se non per motivi estetici.

I principali segni e sintomi della dermatite atopica sono il prurito, che può essere particolarmente intenso durante la notte, con conseguenti escoriazioni da grattamento, e la pelle estremamente secca, ruvida e soggetta a desquamazione e arrossamento nelle zone colpite. In fase acuta, possono formarsi delle vescicole che, rompendosi, essudano e portano alla formazione di lesioni crostose. La localizzazione delle manifestazioni varia a seconda dell’età del paziente e può limitarsi ad alcune zone (volto, regione cervicale, pieghe antecubitali, pieghe poplitee) o estendersi a tutta la pelle. Il grattamento cronico può determinare nel tempo progressivo ispessimento e iperpigmentazione della cute (lichenificazione), con un aumentato rischio di infezioni secondarie. Le manifestazioni cliniche della dermatite atopica possono variare in intensità ed essere influenzate da diversi fattori, tra cui il clima, lo stress e l’esposizione ad allergeni o irritanti.

Non esiste una controindicazione assoluta ai tatuaggi per chi soffre di dermatite atopica, tuttavia è bene consultare un dermatologo per minimizzare i rischi. Sicuramente, è meglio evitare di tatuarsi quando la malattia è in fase di riacutizzazione, specialmente sulle zone di cute lesionate o infiammate. Va inoltre considerato che le persone con dermatite atopica hanno una maggiore predisposizione alle reazioni allergiche, inclusa la possibilità di reazioni agli inchiostri dei tatuaggi. Infine, la pelle affetta da dermatite atopica potrebbe essere maggiormente incline a infezioni. Per favorire una buona cicatrizzazione e guarigione della zona tatuata, è sempre essenziale una rigorosa routine post-tatuaggio.